Carinaro (Caserta) – Informazione, formazione, accompagnamento: è su questo trinomio che si gioca la lotta al cyberbullismo, un fenomeno che colpisce soprattutto i ragazzi più deboli e con grandi sofferenze psicologiche, col rischio di spingerli addirittura a gesti estremi. Da qui il grande ruolo della scuola affinché i ragazzi e le loro famiglie siano sempre più consapevoli dei pericoli della Rete. – continua sotto –
Ecco perché l’istituto comprensivo statale di Carinaro, guidato dal dirigente scolastico Ernesto Natale, ha promosso in questi giorni un incontro con la Polizia Postale che si è tenuto nell’aula consiliare della casa comunale, alla presenza degli alunni della scuola secondaria di primo grado.
Gli specialisti della Polizia di Stato hanno spiegato ai ragazzi le potenziali implicazioni e i rischi di alcune azioni online, soprattutto legate alla condivisione di immagini, video o altri contenuti relativi a dati personali in chat o sui social network. In particolare, gli alunni sono stati sensibilizzati al tema della protezione dei propri dati personali per tutelare se stessi e i propri diritti, e sul fatto che alcune azioni compiute in chat e sulle piattaforme online non solo possono essere lesive dei diritti altrui ma configurare degli illeciti penalmente rilevanti.
Due gli appelli rivolti. Uno ai potenziali “persecutori”: “Prendere in giro qualcuno non è mai una buona idea: nessuno si diverte ad essere preso di mira, soprattutto sui social e sulla messaggistica. Ricordati che una battuta che insulta è sempre un’offesa e che in rete lo scherzo diventa un’onda di fango che alla fine travolge anche te. Chiedi scusa, cancella gli insulti e pensa con più attenzione a quello che scrivi in rete. Molte azioni in rete possono configurare reati gravi: le password sono una cosa privata, non usare quelle degli altri. Se qualcuno usa il tuo profilo social parlane subito con i tuoi genitori e sporgi una denuncia, nessuno può sostituirsi a te nei tuoi spazi web. I profili social sono un sistema informatico a cui non puoi accedere se il profilo non è il tuo. Le immagini private e intime non possono essere condivise senza autorizzazione dei genitori se riguardano minori, e senza autorizzazione di chi è stato fotografato o ripreso: commetti reato e rischi grosso se cerchi popolarità usando le immagini degli altri per deriderli”. – continua sotto –
Un altro appello alle vittime: “Se qualcuno ti fa sentire sbagliato non rimanere in silenzio: sei perfetto come sei e non c’è timidezza che possa meritare insulti e prese in giro. Il cyberbullismo è una forma di persecuzione che deve essere fermata, possono essere commessi dei reati da denunciare e per cui essere protetti dalla polizia. Parlane con i tuoi genitori e vedrai che ne uscirai”.