Gricignano (Caserta) – Sospesa dal Tar la procedura di assegnazione dei suoli dell’ex Impreco nell’area industriale Asi di Aversa Nord, sul territorio di Gricignano, avviata tramite il commissario straordinario di governo della Zes Campania nel 2023. – continua sotto –
Accogliendo la richiesta di sospensiva delle società “Build Contractor Italia”, rappresentata dall’avvocato Luigi Roma, “Fab 4 Srl”, “Mania Srl”, “Brunitto Group Srl”, “3a Srl”, “Grafica Nappa Srl”, “Fato Logistic Equipments Spa”, “Fibservice Srl”, “Ani & Vit Srl”, “Duedì Srl”, il Tar Campania, con ordinanza del 25 gennaio scorso, ha ritenuto approfondire la complessità e la numerosità delle questioni sottoposte al collegio giudicante, fissando l’udienza di merito al prossimo 6 giugno.
Dopo che nel 2022 il consorzio Asi Caserta, presieduto da Raffaella Pignetti, aveva già avviato la procedura di alienazione dei lotti e individuato provvisoriamente gli assegnatari sull’area di 160mila metri quadrati dove, da oltre 20 anni, sono presenti capannoni rimasti incompiuti, la Regione Campania, nel giugno 2023, modificando la sua normativa, “destituiva” l’Asi da ogni potere in merito, affidando l’incarico al commissario straordinario della Zes Campania, Giosy Romano, che, invece completare il lavoro del consorzio, bandiva una nuova procedura.
La vicenda ha inizio nell’ormai lontano dicembre del 2000, quando il ministero del Bilancio e della Programmazione economica sottoscrive con il consorzio Impreco, composto da diverse decine di imprenditori che operano nei diversi settori della moda, un contratto di programma per creare una filiera del sistema moda sulla falsariga di quanto già stava avvenendo per il “dirimpettaio” Consorzio Unica, sul confinante territorio di Carinaro, che aveva dato vita alla filiera delle calzature. – continua sotto –
L’impresa, però, non parte subito, soprattutto a causa delle opposizioni del Comune di Gricignano e dei proprietari dei fondi, in particolare sul prezzo dei terreni, relativo a zona agricola e non industriale, quindi di gran lunga inferiore all’effettivo valore di mercato. Ma, utilizzando i poteri sostitutivi, l’allora governatore campano Antonio Bassolino, nella primavera del 2002, autorizza il consorzio Asi di Caserta “ad occupare, in via temporanea ed urgente, le aree necessarie alla realizzazione dell’intervento previsto dal contratto di programma”. Durante le fasi di occupazione si registrano anche tensioni tra i proprietari dei fondi e le forze dell’ordine.
Nel 2006 è ancora la giunta Bassolino a fissare le indennità di espropriazione da corrispondere ai proprietari e a marzo del 2007 si procede all’acquisizione delle aree. Tra ricorsi amministrativi e la decisione della Corte Costituzionale di bocciare la legge regionale di proroga dei piani regolatori delle Aree di sviluppo industriale, si arriva allo stallo: il procedimento di acquisizione delle aree è illegittimo, ma, intanto, le aziende hanno già realizzato gli stabilimenti su quei terreni che, intanto, tornano ai vecchi proprietari.
A questo punto, dopo altri anni di inerzia, la decisione del governatore Stefano Caldoro con la quale i manufatti ritornano agli imprenditori, ma i vecchi proprietari vedono riconosciuto un maggiore ristoro per l’esproprio subito. Tuttavia, un gruppo di proprietari annuncia una nuova battaglia poiché intende vederci chiaro su quale sia il “maggiore ristoro” che intende garantire la Regione rispetto alla passata amministrazione Bassolino. – continua sotto –
Si arriva al 2021 quando la Regione Campania, governata da Vincenzo De Luca, affida all’Asi Caserta le aree ricadenti nel territorio di Gricignano per assegnarle alle imprese; incarico che viene “revocato” nel 2023 a favore del commissario Zes. E ora, dopo il ricorso del gruppo di imprese, si attende la decisione del Tar a giugno. Intanto, trascorsi 24 anni, l’area ex Impreco continua a essere una “cattedrale nel deserto”.