Shoah, a Castel Volturno il ricordo del piccolo Sergio: vittima di brutali esperimenti medici nazisti

di Redazione

Castel Volturno (Caserta) – Il 27 gennaio ricorre la Giornata internazionale per il ricordo delle vittime dell’Olocausto. Esattamente 75 anni fa l’umanità assistete alla morte di milioni di ebrei, vittime di della furia del nazismo. Una pagina di storia orribile che ha lasciato un segno indelebile nella nostra società. – continua sotto –

Come ogni anno, resta fondamentale il ricordo e la commemorazione, come valore da portare avanti. Furono migliaia i campani deportati, come il piccolo Sergio de Simone, di Napoli, morto all’età di 8 anni il 20 aprile 1945, pochi giorni prima della fine della guerra. Figlio di Edoardo De Simone, cattolico, sottufficiale nella Marina Militare Italiana, e di Gisella Perlow, nata in Ucraina e di origine ebraica, Sergio fu arrestato, nel marzo 1944, insieme alla madre e alle cuginette Andra e Tatiana Bucci, di 6 e 4 anni. Queste ultime sarebbero state le più piccole superstiti italiane del campo di sterminio di Auschwitz. Anche la madre Gisella sarebbe poi stata liberata, così come il padre, che nel frattempo era stato deportato in un campo di lavoro in Germania.

Ma Sergio ebbe un altro destino: nel novembre 1944 fu l’unico italiano, tra i venti bambini di varia nazionalità, selezionato come cavia umana per esperimenti medici compiuti dal dottor Kurt Heissmeyer e trasferito nel campo di concentramento di Neuengamme, sobborgo a sud di Amburgo. In quell’inferno rimase per mesi, fino a che, nella notte tra il 20 e 21 aprile 1945, quando oramai gli alleati erano alle porte, a lui e agli altri bambini venne iniettata una dose di morfina e furono impiccati alle pareti della stanza.  I cadaveri furono riportati nel campo di Neuengamme e cremati. Nell’aprile 1946 i principali responsabili materiali della strage furono processati da un tribunale inglese e condannati a morte.

L’associazione “Futura”, in collaborazione con il Comune di Castel Volturno, in occasione della ricorrenza ha ricordato Sergio de Simone, inaugurando una pietra d’inciampo in sua memoria, in piazza Otto Ottobre, alla presenza degli istituti scolastici “Garibaldi”, “Occidentale” e “Pinetamare”. L’evento è stato moderato dal dottor Alfonso Caprio, con i saluti istituzionali del sindaco Luigi Umberto Petrella e gli interventi di Padre Giovanni della chiesa San Castrese, dei membri dell’associazione Futura, dell’amministrazione comunale e degli alunni. – continua sotto –

“I nazisti cercarono costantemente mezzi efficaci per un progetto di eliminazione di massa senza precedenti, sottoponendo gli ebrei a condizioni di vita intollerabili. È nostro dovere, dunque, ricordare ciò che è accaduto, in un passato ancora vicino a noi. Ad oggi, abbiamo l’obbligo di ricordare chi ha perso la vita in quella che fu la pagina più triste della storia recente”, ha commentato Martina Cassandra, membro dell’associazione Futura, sottolineando che “la manifestazione di oggi era dedicata al piccolo Sergio de Simone che perse la vita nei campi di concentramento. Questa pietra d’inciampo resterà indelebile come la sua memoria per ognuno di noi”.

Fondamentale per la buona riuscita dell’iniziativa è stata la collaborazione dell’assessora alla Cultura, Federica Tamburino, per la quale “la decisione di organizzare questo evento in occasione della Giornata della Memoria è profondamente radicata nella consapevolezza dell’importanza di preservare la memoria storica dei tragici eventi che hanno segnato il passato. Attraverso l’istallazione di una pietra d’inciampo, miriamo a fornire un momento di riflessione collettiva, onorare le vittime e promuovere una comprensione più approfondita della complessità di tali avvenimenti”.

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