20enne ucciso a calci in testa dopo serata in discoteca nel Palermitano: fermato un giovane

di Redazione

Un ventenne, Francesco Bacchi, è stato ucciso nel corso di una rissa scoppiata in seguito a una serata nella discoteca Medusa di Balestrate, in provincia di Palermo. Durante la lite il giovane sarebbe stato colpito con un violento pugno in faccia e poi, una volta caduto, massacrato con diversi calci alla testa. – continua sotto –

Sull’accaduto indagano i carabinieri che hanno, intanto, fermato un altro giovane di 20 anni che avrebbe confessato il delitto dicendo però di non aver avuto intenzione di uccidere la vittima con cui aveva avuto una discussione. Stando alle prime ricostruzioni, riportate dal Giornale di Sicilia, all’aggressione avrebbero partecipato almeno 6 persone. Secondo gli investigatori i colpi mortali, però, sarebbero stati sferrati da uno solo dei giovani coinvolti. Lo rivelerebbero le testimonianze delle persone che hanno assistito al pestaggio e una serie di immagini girate dalle videocamere piazzate sia nella discoteca che fuori.

Ancora non si conoscono i motivi che avrebbero scatenato la rissa in cui Bacchi sarebbe stato coinvolto per difendere un amico. Scattato l’allarme, sul posto, in via Palermo, sono arrivati immediati i soccorsi ma per il giovane non c’era più nulla da fare. È morto poco dopo il suo arrivo all’ospedale Civico di Partinico.

Il ragazzo è figlio di Benedetto “Nini” Bacchi, il re delle scommesse online finito nell’inchiesta antimafia “Game Over” e condannato in appello a 13 anni e 9 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa e autoriciclaggio. – continua sotto –

Intanto, i gestori della discoteca Medusa chiariscono: “Smentiamo quello che stiamo leggendo in queste ore. Che la rissa sia partita da dentro il locale. Noi abbiamo chiuso alle 3 meno 5 e quanto si è verificato è avvenuto fuori dalla discoteca. Possiamo solo dire che abbiamo prestato soccorso immediatamente e abbiamo 80 testimoni pronti a dimostrarlo. Siamo sconvolti e in queste ore non pensiamo alla nostra attività ma a quello che è successo al giovane ragazzo. Fuori dalla discoteca abbiamo, per ogni serata, un’ambulanza. Era stata una serata tranquilla, intorno alle 3 di notte c’era poco lavoro e quindi l’ambulanza, pagata da noi, è andata via. La discoteca ha aperto da pochissimo – proseguono – era la nostra quinta serata. Non ci aspettavamo nulla di simile e siamo fortemente colpiti. La questura ci chiede dieci addetti, ieri tra uomini della sicurezza e dell’antincendio c’erano 21 persone. C’è stato un controllo del personale Siae, al quale i carabinieri possono chiedere qual era il clima dentro il locale”.

Un caso simile si era verificato meno di un mese fa quando un altro ragazzo era stato ucciso a colpi di pistola all’interno di una discoteca a Palermo. Rosolino Celesia, il giovane di 22 anni del Cep, ucciso tre settimane fa da un colpo d’arma da fuoco al Notr3 di via Pasquale Calvi, nel cuore della zona della movida del capoluogo siciliano. Dell’omicidio si era autoaccusato un minorenne che, insieme al fratello maggiorenne, avrebbe partecipato a una rissa sfociata poi nell’omicidio.

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