Droga e cellulari in carcere a Salerno: 16 arresti, c’è anche un poliziotto penitenziario

di Redazione

I finanzieri del comando provinciale di Salerno e gli agenti del Nucleo investigativo centrale della Polizia penitenziaria hanno dato esecuzione, stamani, ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 16 persone, di cui 9 in carcere e 7 ai domiciliari, indagate, tra l’altro, per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed all’introduzione di telefoni cellulari all’interno della casa circondariale “Antonio Caputo” di Salerno. – continua sotto –

Su richiesta della Procura salernitana, il giudice per le indagini preliminari ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di Guglielmo Di Martino, Luca Spagnuolo, 39 anni, Amedeo Avallone, 35, Mario Pesce, 43, Marco Molinaro, 34, Antonio Pagano, 43, Arcangelo Buontempo, 39, e Federico Amaranto, 40. Gli arresti domiciliari sono stati disposti nei confronti di Maurizio Viscido, 48 anni, Angelo Longobardi, 48, Marco Bellosguardo, 50, Gerarda Paradiso, 24, Angela Cianci, 38, e Antonino Maratea, 33.

Tra i destinatari del provvedimento cautelare compaiono anche l’agente penitenziario Francesco Giugliano e la compagna Annamaria Russo, entrambi già arrestati in flagranza di reato per fatti diversi ma analoghi, lo scorso 21 dicembre, per aver favorito, a fronte del pagamento di denaro, l’introduzione all’interno della struttura carceraria dello stupefacente e degli strumenti di comunicazione.

Le indagini riguardano complessivamente 31 persone a cui vengono contestati, a vario titolo, oltre ai reati in materia di stupefacenti, alcuni episodi corruttivi, l’estorsione, la vendita di un’arma modificata nonché il riciclaggio e l’autoriciclaggio dei proventi illeciti attraverso l’acquisto di attività commerciali e di auto di grossa cilindrata. – continua sotto –

Secondo l’ipotesi accusatoria, allo stato confermata dal gip, uno degli arrestati, Guglielmo Di Martino, detenuto considerato vicino al clan “De Feo” di Bellizzi, nel periodo compreso tra agosto 2022 e febbraio 2023, avrebbe promosso un’associazione per delinquere, composta da soggetti, alcuni in stato di detenzione e altri operanti all’esterno del carcere, che si sarebbero adoperati, ognuno con compiti ben delineati, nel fornire il proprio e fattivo contributo finalizzato alla buona riuscita dell’attività illecite poste in essere. Tale associazione avrebbe avuto, attraverso una rete di sodali, anche una operatività all’esterno dell’istituto penitenziario riuscendo a controllare la gestione di piazze di spaccio nei comuni di salernitani di Bellizzi, Montecorvino Pugliano e Battipaglia.

Gli accertamenti istruttori hanno permesso di documentare l’ingresso di ingenti quantitativi di droga per un valore superiore ai 50mila giuro, il cui pagamento sarebbe avvenuto attraverso l’utilizzo di carte prepagate, intestate a soggetti esterni, i quali provvedevano a prelevare le somme in contanti, permettendone cosi il rientro nella disponibilità dell’associazione e il reimpiego, in parte, per l’acquisto di ulteriore sostanza stupefacente. I proventi dell’attività delittuosa sarebbero stati poi utilizzati per effettuare ulteriori investimenti, tra cui l’acquisto di un centro estetico a Bellizzi e quello di un’autovettura di grossa cilindrata, beni entrambi sottoposti a sequestro dall’autorità giudiziaria.

Le investigazioni hanno consentito di delineare in maniera puntuale i ruoli di ogni membro dell’associazione criminale: è stato accertato come alcuni si occupassero di reperire lo stupefacente, altri i dispositivi cellulari e le sim dedicate, altri gestissero le carte prepagate sfruttando i familiari dei detenuti per il prelievo del contante. Tra le condotte illecite accertate vi sarebbe anche una spedizione punitiva nei confronti di un soggetto che non si atteneva alle direttive impartire dal promotore dell’associazione e la vendita di un’arma modificata. – continua sotto –

Secondo l’ipotesi accusatoria, il fiorente spaccio monitorato all’interno dell’Istituto era agevolato anche da detenuti che, approfittando della libertà di movimento dettata del loro ruolo impiego quali “lavoranti”, per conto dell’associazione, si adoperavano per trasportare la sostanza stupefacente nelle varie sezioni, eludendo i controlli, in cambio di piccole dosi per uso personale.

L’esecuzione dei provvedimenti è stata effettuata a Salerno e nei comuni salernitani di Angri, Bellizzi, Eboli, Montecorvino Pugliano e Montecorvino Rovella, ad Avellino, Ariano Irpino (Avellino), Santa Maria Capua Vetere (Caserta), Lecce e Forlì.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico