Fleximan abbatte un altro autovelox, i sindaci veneti si arrendono: “Non ripareremo impianti abbattuti”

di Redazione

Fleximan, il “vendicatore degli autovelox”, è tornato a colpire: ne ha abbattuto un altro, a Villa del Conte, nell’Alta Padovana. Analoga alle precedenti azioni è la tecnica per abbattere il palo con la telecamera, ma questa volta è comparsa per la prima volta anche la firma, “Fleximan sta arrivando”, apparsa su un cartello lasciato a fianco del palo abbattuto. – continua sotto –

Intanto, alcuni sindaci veneti si arrendono e annunciano che non ripareranno gli autovelox abbattuti. Nel Padovano, infatti, gli autovelox abbattuti sono ormai 13 (15 se si contano anche i due distrutti con spari ed esplosivi), e 5 sono stati i “colpi” solo nell’ultima settimana.

E i Comuni cominciano a cedere. Sarah Gaiani, sindaco di Villanova e presidente della Federazione dei Comuni del Camposampierese, ha infatti spiegato al Corriere del Veneto che l’ultimo autovelox abbattuto non sarà reinstallato: “In quella stessa strada ce n’è già un altro, e poi dobbiamo tenere conto anche del dissenso delle persone. Se c’è chi arriva a tanto non possiamo ignorarlo”. E se è vero che quell’apparecchio era stato installato perché la strada è un rettilineo su cui gli automobilisti tendono a correre troppo, prosegue il primo cittadino, è anche vero che l’escalation di sabotaggi dà da pensare.

Lo stesso vale per il sindaco di Cadoneghe, Marco Schiesaro, che al quotidiano veneto chiarisce di aver alzato bandiera bianca: “Già non ero molto convinto prima, ora con quello che è successo, le indagini e tutto il resto, ho deciso di non reinstallare nulla”. Il suo autovelox è quello abbattuto il 9 agosto con l’esplosivo. – continua sotto –

Sta riflettendo anche Massimo Cavazzana, primo cittadino di Tribiano, il cui autovelox è stato messo fuori uso il 3 ottobre: “Dobbiamo fare una riflessione – dice al Corriere del Veneto -. La nostra strada è battuta da molti camion e le auto vanno spesso in sorpasso, però dobbiamo anche trovare un dialogo con la popolazione, magari potremmo accenderlo a fasce orarie emettere degli avvisi quando è funzionante”.

Ma c’è anche chi non cede. Michele Domeneghetti, primo cittadino di Corbola (Rovigo), a distanza di un mese dall’attacco ha sostituito il suo autovelox lunedì scorso: “Non possiamo certo darla vinta a questi criminali”.

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