Immobili “demoliti” ma in realtà inesistenti per ottenere Sismabonus: sequestri per 800mila euro nel Casertano

di Redazione

I finanzieri del comando provinciale di Caserta hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo per l’importo di circa 800mila euro riguardante profitti illeciti derivanti dall’indebita compensazione di crediti di imposta maturati per effetto di interventi antisismici fittizi, sfruttando i benefici fiscali previsti dalla normativa del “Sismabonus”, per gli edifici oggetto di intervento di ristrutturazione previa demolizione e successiva ricostruzione. – continua sotto –

Secondo quanto già emerso ad ottobre 2023 dalle indagini – condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Caserta, sotto la direzione ed il coordinamento dei magistrati della Procura di Santa Maria Capua Vetere (Sezione Reati Economici), mediante un incrocio di dati e informazioni acquisite nel corso degli accertamenti, anche attraverso la consultazione della piattaforma “Prima”, portale riscossione monitoraggi e applicazioni – era stato rilevato come imprenditori edili, professionisti e tecnici avrebbero attestato, contrariamente al vero, anche attraverso false asseverazioni del rischio sismico, la demolizione di un immobile inesistente e la ristrutturazione di un complesso residenziale, a tutt’oggi mai realizzato, su un’area, tra l’altro, indisponibile, in quanto già sottoposta a sequestro per pregresse vicende giudiziarie.

La truffa era stata architettata al fine di fruire indebitamente delle agevolazioni fiscali previste dalla normativa di settore nella successiva alienazione simulata tra una società e una cooperativa di comodo, entrambe riferibili ad un unico centro di interessi. I crediti maturati in maniera fittizia, secondo una prima ricostruzione, sono risultati ceduti, a titolo di parziale pagamento, dalla cooperativa acquirente alla stessa società venditrice, che, in parte, li ha utilizzati come “moneta fiscale” per il pagamento di debiti tributari e, in altra parte, li ha ceduti ad altri soggetti prevalentemente riconducibili sempre alla medesima “cabina di regia” che, a loro volta, hanno compensato, ceduto ovvero monetizzato il credito inesistente.

Al fine di evitare l’ulteriore circolazione ed utilizzo illecito dei crediti inesistenti ancora presenti nei cassetti fiscali di tutti i soggetti interessati, ad ottobre scorso, era stato disposto un altro sequestro per la somma complessiva di 12 milioni e 293.006,11 euro. A seguito degli ulteriori approfondimenti investigativi, accertato il coinvolgimento nella frode di altre persone fisiche e giuridiche, che hanno compensato i crediti illecitamente acquisiti con i debiti effettivi verso il Fisco, si è giunti al sequestro odierno di 775.385,84 euro.

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