Arrestato il responsabile dell’aggressore all’infermiera Anna Procida, avvenuta la sera del 3 gennaio al Pronto soccorso dell’ospedale “San Leonardo” di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. – continua sotto –
L’uomo, fermato dalla polizia al termine di un’indagine-lampo coordinata dalla Procura di Torre Annunziata, è accusato di lesioni gravi ai danni di operatori sanitari e rischia una pena tra i 4 e i 10 anni di reclusione. Nei giorni scorsi è stata identificata anche una donna che aveva aggredito, quella stessa sera, poco prima, l’infermiera Maria Rosaria Procida, sorella di Anna, in servizio insieme alla congiunta nella stessa struttura ospedaliera.
Le sorelle erano state aggredite dai due, parenti di un paziente, dopo che erano stati invitati ad allontanarsi dal Pronto soccorso, in quel momento affollatissimo. A Maria Rosaria venivano tirati i capelli con violenza dalla donna, ma ad avere la peggio era Anna, colpita con un pugno al volto dall’uomo, subendo un’infrazione delle ossa nasali, un trauma facciale, la rottura di un incisivo e lo scheggiamento di altri tre denti.
“La sala del codice rosso – aveva raccontato Anna Procida al Corriere – era piena di parenti di persone che avevano bisogno di cure: sembrava un mercato. Mia sorella Maria Rosaria, che pure fa l’infermiera al Pronto Soccorso del San Leonardo, aveva già detto più volte di uscire, che era pericoloso stare in tanti in uno spazio limitato, in primis proprio per i pazienti. Ma come risultato aveva ottenuto solo insulti”. I più accaniti, spiega l’infermiera, erano i parenti di un paziente, gli stessi che hanno aggredito anche sua sorella. – continua sotto –
Poi la brutale aggressione: “Io mi sono trovata a passare per caso in quella sala. E, dopo qualche istante, mi sono sentita la mano di un uomo sulla spalla che mi spingeva in disparte. Credevo che volesse raccomandarmi del suo parente, come accade di solito. Invece, quando ho visto che, contemporaneamente, mia sorella subiva un’aggressione da parte di una donna dello stesso gruppo familiare dell’uomo e ho tentato di avvicinarmi per aiutarla, improvvisamente, ho ricevuto un pugno fortissimo che mi ha fatto saltare l’incisivo superiore, scheggiato tre denti, mi ha procurato una infrazione alle ossa nasali e un trauma facciale: in tutto, 25 giorni di prognosi”.
L’infermiera ha denunciato tutto alla polizia, che ha avviato le indagini per risalire quanto prima ai colpevoli dell’episodio di violenza. “Anche quella che ho subito io è una violenza di genere – ha sottolineato Anna Procida –, non solo non si è fermato davanti a una donna, mi ha pestato proprio perché donna”.