Aversa (Caserta) – In vista della prossima campagna elettorale si moltiplicano i gruppi di aspiranti consiglieri che parlano di “amore” per la città inventando loghi che li caratterizzano in cui non manca mai il disegno di un cuore. – continua sotto –
Parlare non basta, l’amore per la città va dimostrato con i fatti e con i fatti lo stanno dimostrando un gruppo di cittadini che si è impegnato a cercare di recuperare la chiesa del Carmine che si trova in via Abenavolo.
Fondata nel XIV secolo, la chiesa, che ha la cupola più alta di tutte le chiese della città, insieme all’annesso convento è stata una parte importante della storia di Aversa. Dopo la chiusura del convento in seguito alle leggi emanate da Gioacchino Murat che li obbligarono a lasciare la struttura i frati carmelitani ospiti di quel convento per oltre mezzo secolo, il monastero è stato utilizzato per essere scuderia militare, caserma, distretto militare, sede dei Padri Agostiniani e, infine, ha ospitato il Liceo Fermi di Aversa dopo che la scuola rimase priva di aule a causa del terremoto del 1980.
Anni or sono era stato previsto un intervento di recupero almeno della chiesa ma non è mai avvenuto. Però, nel frattempo, la chiesa è stata vandalizzata, spoglia spogliata di tutto. I soliti ignoti hanno portato via finanche le mattonelle dal muro, la pavimentazione e la copertura che fu realizzata alcuni anni fa per proteggerla dalle intemperie e probabilmente sarebbe crollata se non fosse stata realizzata con materiale estremamente forte, tant’è che ancora oggi è possibile percorrerne i passaggi interni e addirittura visitare, con cautela, l’ampia cripta sotterranea utilizzata per la sepoltura dei frati che vivevano nel complesso che rappresenterebbe una testimonianza artistica importantissima e una meta per il turismo d’arte. – continua sotto –
In realtà, dopo il tentativo di recupero che fu realizzato semplicemente impedendo l’accesso abusivo sigillando le finestre, i tanti ingressi laterali e bloccando l’accesso alla piazza con una sorta di palizzata, nulla è stato fatto e la chiesa con il convento annesso lentamente vanno degradando sempre più.
Da qui l’impegno di un gruppo di cittadini aversani che, attraverso i social, hanno chiesto aiuto. Non chiedono denaro ma materiali da edilizia come calce, sabbione, pozzolana, guaina liquida ed ogni altro materiale adatto per l’edilizia di restauro. Un appello lanciato sui social al quale i tanti “innamorati” della città di Aversa non sembrano aver risposto dal momento che, così come scrivono su un post pubblicato sui social, ad oggi solo l’ex sindaco Enrico De Cristofaro ha fatto pervenire più volte calce, sabbia e pozzolana.
La speranza è che l’appello rimandato da Pupia possa servire a stimolare altri ad intervenire in un’impresa che appare estremamente complicata e difficile, qual è il recupero della chiesa del Carmine.