Capri, dalla Grotta Azzurra un nuovo reperto del ninfeo imperiale

di Redazione

Un blocco sagomato, forse pertinente ad una base di statua, è stato recuperato nel mare della Grotta Azzurra a Capri che sta restituendo nuove preziose evidenze archeologiche grazie ad un lavorosinergico tra Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Napoli, la Direzione regionale musei Campania, il Comando Carabinieri Nucleo tutela patrimonio culturale di Napoli e il Comando Carabinieri Nucleo Subacqueo di Napoli. – continua sotto –

Dopo un’attenta indagine condotta in seguito a segnalazioni pervenute nel corso degli anni e allo studio approfondito della documentazione d’archivio, la Soprintendenza ha deciso infatti di eseguire rilievi sul fondale della Grotta Azzurra, che in antico era un sontuoso ninfeo imperiale, legato alla soprastante villa romana di Gradola, i cui resti sono ancora ben visibili anche da mare.

I nuovi rilievi hanno così permesso di individuare sul fondale alcuni blocchi in pietra lavorata, presumibilmente parte dell’arredo scultoreo dello stesso ninfeo imperiale. Il reperto recuperato nei giorni scorsi sarà restaurato e studiato presso i depositi della Certosa di San Giacomo. “La tutela dei siti archeologici di Capri insieme allo studio e la ricerca sono il primo passo verso la migliore valorizzazione del patrimonio culturale, per tutti fruibile e accessibile”, spiega il Soprintendente Mariano Nuzzo, che ha partecipato all’operazione.

Nel 1964 e nel 1975 furono recuperate le cinque statue e numerosi frammenti che rappresentavano Nettuno, e il suo corteo composto di mostri marini, i Tritoni, oggi esposte presso la Casa Rossa di Anacapri.

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