Una targa personalizzata della città di Napoli è stata consegnata dal sindaco Gaetano Manfredi a Geolier dopo il secondo posto al Festival di Sanremo. – continua sotto –
Il riconoscimento della città al cantante è stato conferito “in segno di gratitudine e di ammirazione – si legge – per il prestigioso traguardo, per aver rappresentato la città e la sua cultura musicale nella gara canora più prestigiosa del Paese: il festival di Sanremo. Napoli, grande città della musica, sostiene i suoi talenti”. La cerimonia si è tenuta nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino dove una platea di persone, soprattutto rappresentanti delle istituzioni cittadine, ha applaudito Geolier in contrapposizione ai fischi nella quarta serata di Sanremo. All’esterno alcune decine di fan che, all’arrivo dell’artista, hanno intonato “I p’ me, tu p’ te”.
“Sono contento e sono grato del supporto della mia città, non era scontato. È invece è stato esagerato. Le persone si sono sentite veramente in diritto di supportarmi. Alla fine è vero che quando un prodotto esce da Napoli i napoletani ne sono proprietari, io sono proprietà della città di Napoli”, ha detto Geolier, dopo aver ricevuto il riconoscimento. “Io sono andato a Sanremo con un obiettivo, quello di portare il dialetto, anzi la lingua napoletana, al Festival e ci sono riuscito. Il resto conta poco”, ha spiegato il musicista, che poi, parlando con i giornalisti, ha voluto chiarire che “Angelina Mango ha meritato di vincere”. “Napoli – ha poi aggiunto – è amore. Se mi impegnerò per il riscatto delle periferie? L’ho sempre fatto”.
“Le polemiche sul verdetto finale del Festival di Sanremo nascono dalla fatica tipica di una parte della classe dirigente italiana di aprire le porte al nuovo. Non è un problema di provenienza geografica, anche perché non è Napoli la città in cui Geolier è più ascoltato. Quel misero 1,9% assegnato all’artista dalla sala stampa non è neanche una questione di intolleranza, ma segno evidente dell’incapacità di comprendere i cambiamenti che avvengono nel nostro Paese”. Lo scrive sui social il consigliere regionale del Pd in Campania, Massimiliano Manfredi.– continua sotto –
“Quel video rubato in sala stampa – sottolinea Manfredi – dove si invita a non registrare più i voti dei campani, o a dolersi di non averli potuti azzerare, non è un esempio di razzismo, ma la testimonianza che gli editori di quei colleghi giornalisti hanno investito le proprie risorse su persone che non sono affatto in grado di raccontare quello che succede nel Paese, ma che si limitano a osservare esclusivamente il tutto attraverso lo specchietto retrovisore e non con le lenti del futuro. Napoli è la culla della cultura e questo affonda le radici in tempi remotissimi, ma è anche la capitale dell’innovazione, delle novità e delle sperimentazioni in campo musicale. Geolier, da questo punto di vista, ha offerto un ulteriore balzo in avanti a cui forse non tutti eravamo pronti”.
“Da forte oppositore dell’autonomia differenziata – conclude Manfredi – mi viene facile un paragone politico: questo divario che vogliono solcare a tutti i costi tra il Nord e il Sud del Paese è assurdo e deleterio per la nazione tutta, esattamente come è assurdo e deleterio voler mettere l’uno contro l’altro due artisti, sebbene entrambi provenienti dalla stessa terra. Il senso di appartenenza a una stessa nazione, così come l’appartenenza alla musica, non deve dividere, ma unire. Se avessimo tutti la saggezza dei piccoli, questo Paese sarebbe sicuramente un posto migliore”.