È arrivato sul palco del Teatro Ariston in un completo nero brillante e finalmente ha fatto ascoltare a tutta Italia la sua “I p’ me, tu p’ te”. Per la prima volta a Sanremo, Geolier è stato l’artista di cui si è più parlato nei giorni precedenti la prima serata del festival per una tediante discussione sulla correttezza della scrittura del testo, accusato di essere lontano dal dialetto napoletano. – continua sotto –
Lontanissimo, in realtà, e pure volutamente, visto che i rapper usano un slang di strada che, giocoforza, chi frequenta i salotti culturali della città, non conosce. Infila un sold out dietro l’altro, si prepara ad affrontare le tre date al Maradona, ma anche Geolier ha subito il fascino e l’emozione del palco dell’Ariston.
Con l’orchestra diretta dal maestro Francesco D’Alessio, “I p’ me, tu p’ te” non è il brano più bello scritto da Emanuele ma è quello che gli ha permesso di portate Napoli e, soprattutto, Secondigliano, sul palco più desiderato l’Italia. E lui, il giovane artista di soli 23 anni, è già storia… ben al di là di Sanremo.
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