Un’altra truffa legata ai fondi stanziati dal “Decreto Rilancio” approvato dal governo durante la pandemia. A scoprirlo la Guardia di Finanza del Gruppo di Frattamaggiore che, coordinata dalla Procura di Napoli Nord, ha sequestro, a Castel Volturno, in provincia di Caserta, beni per un ammontare di 49.800 euro, pari all’importo dei contributi percepiti indebitamente dal titolare di un salone di barbiere e parrucchiere. – continua sotto –
Dalle indagini è emerso che l’uomo, al fine di ottenere l’erogazione del contributo, avrebbe comunicato all’Agenzia delle Entrate, nell’aprile 2020, un calo del fatturato pari a circa 250mila euro rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. In realtà, dagli accertamenti è scaturito che l’indagato non svolgeva l’attività dichiarata, il cui indirizzo corrispondeva a un’abitazione di edilizia popolare situata in provincia di Napoli, a Sant’Antimo.
Tali elementi, insieme al vistoso calo del fatturato e all’assenza di operazioni imponibili nel periodo di interesse, hanno portato a ritenere false le comunicazioni inoltrate all’Agenzia e, pertanto, illecita la percezione del contributo.
Vani sono stati i tentativi dell’indagato di negare la percezione del beneficio, riconducibile, a suo dire, a un “raggiro” perpetrato nei suoi confronti da un conoscente al quale avrebbe consegnato i documenti dell’attività commerciale per richiedere un’altra tipologia di sussidio introdotta per fronteggiare gli effetti economici della crisi Covid.