“Autonomia differenziata. Quale futuro per il Sud?”, incontro sull’asse Aversa-Caserta

di Redazione

“Autonomia differenziata. Quale futuro per il Sud?”. E’ il convegno, organizzato dalle associazioni “Risorse e Futuro” di Caserta e “Comunità Solidale” di Aversa, che si terrà venerdì 15 marzo, alle ore 18, nella Biblioteca del Seminario Vescovile di Caserta. – continua sotto –

Dopo i saluti di Andrea Della Selva, presidente dell’associazione “Risorse e Futuro”, e di Carlo Marino, sindaco di Caserta, ci sarà l’introduzione a cura di Lorenzo Chieffi, ordinario di Diritto Pubblico e Costituzionale all’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. Seguiranno le relazioni di Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Regione Campania, e del deputato Marco Cerreto. Moderatore Lucio Romano, senatore della Repubblica nella XVII Legislatura e presidente di “Comunità Solidale”.

“Il Disegno di Legge sull’autonomia differenziata delle Regioni, approvato al Senato e in discussione alla Camera, – dichiara Lucio Romano – richiede una comunitaria assunzione di consapevolezza e responsabilità. Il dibattito in corso, conflittuale e divisivo, impone un approfondimento pubblico rigoroso. Guidato dai fondamentali della nostra Costituzione. Aperto a una coerente coniugazione tra valorizzazione delle autonomie regionali, unità e indivisibilità della Repubblica”.

“È lunga la storia sul regionalismo differenziato. A partire – spiega Romano – dalla riforma del Titolo V della Costituzione nel 2001 che prevede la possibilità di demandare alle regioni a statuto ordinario la gestione di una serie di materie. Da un lato i fautori del Ddl in discussione che lo ritengono idoneo a rispettare l’unità nazionale nonché a rimuovere discriminazioni e disparità nel rispetto dei principi di unità giuridica ed economica, di coesione economica, sociale e territoriale. Dall’altro, i contrari che invece prevedono la frammentazione nazionale e la differenziazione, appunto, in termini di servizi essenziali come sanità, trasporti, istruzione, ambiente solo per ricordarne alcuni. E poi una lesione al principio di eguaglianza che è tra i fondamenti della nostra democrazia. Un Ddl che estromette il Parlamento, rimettendosi a fonti governative, cabine di regia e commissari per la definizione e quantificazione dei Livelli essenziali delle prestazioni (Lep)”. – continua sotto –

Ecco, per Romano, “la necessità di incontrarsi per dialogare. Per condividere un supplemento di riflessioni. In un orizzonte costruttivo e non divisivo per appartenenze partitiche, tra maggioranza e opposizione. Per riaffermare la potestà del Parlamento che, nelle prospettive del Ddl in questione, svolgerebbe un ruolo ancillare. Per evitare divisioni e diseguaglianze nei diritti come paventato da organismi terzi. Per favorire uniforme applicazione su tutto il territorio nazionale dei Livelli di Eguaglianza delle Prestazioni, e non solo Essenziali, relativi a prestazioni concernenti diritti civili e sociali. Per evitare il perpetuarsi di disparità e divisioni tra Nord e Sud. Per scongiurare frammentazioni in materie che rappresentano il fondamento essenziale dell’assetto democratico, quali ad esempio educazione e sanità. Per rideclinare, insieme, politiche orientate al bene comune, perché soltanto insieme è possibile raggiungerlo, accrescerlo e custodirlo, anche in vista del futuro”.

Finalità del convegno è affrontare interrogativi sostanziali. Tra i quali: l’autonomia differenziata delle Regioni corrisponde al bene comune? È coerente con i principi e i valori fondativi della nostra Costituzione? È adeguata al principio di eguaglianza? Quale futuro nei rapporti tra Nord e Sud? Si tutela la concezione unitaria della Repubblica? “A un dialogo costruttivo – conclude Romano – si affida il compito di fornire risposte condivisibili”.

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