Aversa (Caserta) – Smistamento in altri istituti, doppi turni e didattica a distanza. E’ il rischio che non vogliono correre gli studenti dello storico Liceo “Cirillo” di Aversa, la cui sede di via Corcioni, dal prossimo settembre e fino al marzo 2026, sarà chiusa per consentire i lavori di ammodernamento finanziati dal Pnrr per oltre 3 milioni di euro. – continua sotto –
Ad oggi non è chiara la soluzione che l’ente di competenza, la Provincia di Caserta, intende adottare per gli oltre mille studenti dell’istituto superiore che stamani, sfidando anche la pioggia, hanno deciso di manifestare in piazza Municipio.
Una trattativa tra la Provincia e la comunità del Cirillo in realtà era cominciata. “La scuola – spiega lo studente Jacopo Orabona – aveva proposto il fitto di alcune strutture ma il tavolo è stato improvvisamente abbandonato dall’ente provinciale poiché non disponibile a sostenere le relative spese. Da qui l’appello al presidente della provincia Giorgio Magliocca affinché possano ricominciare le trattative finalizzate a darci strutture che ci consentono di andare a scuole in modo dignitoso”.
“Alla totale incertezza iniziale rispetto a come avremmo continuato a vivere la nostra vita a scuola, – dice Mike del Collettivo Studentesco Cirillo – sono seguite prospettive non adeguate a ritmi di vita e di studio consoni e salubri: didattica a distanza e doppi turni. Studenti, docenti, genitori e consiglio di istituto vogliono l’attenzione della provincia per risolvere la situazione al più presto”. – continua sotto –
“Già da anni, e ancora più evidentemente adesso, i locali della nostra scuola non sono salubri e sicuri, mettendo in pericolo gli studenti”, dichiara Giulia, studentessa quindicenne dell’Unione degli Studenti, sottolineando: “Laboratori per svolgere discipline pratiche insufficienti, intonaco e laterizi che si staccano, allagamenti e muffe: sono solo alcuni dei problemi che siamo costretti a vivere ogni giorno. La nostra scuola spesso è inaccessibile alle persone con disabilità motorie ed è evidente, infine, che manchino spazi collettivi, nei quali vivere momenti di socialità e partecipazione. Per questo abbiamo accolto con gioia la notizia dell’inizio dei lavori nella nostra scuola. Ma la quotidianità che ci si presenta per la fine di questo anno scolastico e per il prossimo è estremamente critica”.
“Crediamo che le lezioni e lo studio non siano la mera somministrazione di nozioni. – afferma Luigi Di Foggia, rappresentante degli studenti – La scuola deve essere un luogo di cultura, di socialità, di comunità: la didattica a distanza già durante il Covid si è riprovata dannosa per la qualità della nostra formazione e per il nostro benessere psicologico. Crediamo anche che come studenti abbiamo diritto a dei tempi di studio e di vita che ci permettano di fare attività culturali anche al di fuori delle mura scolastiche. Sarebbe impossibile farlo con periodi prolungati di lezioni nel pomeriggio. Vogliamo partecipare attivamente a trovare la migliore soluzione possibile: che la provincia ci ascolti”. IN ALTO IL VIDEO