Carinaro, gli alunni del comprensivo alla marcia in memoria di Don Diana

di Antonio Taglialatela

Carinaro (Caserta) – “Per amore del mio popolo non tacerò”. Una frase simbolo della lotta alle mafie, il titolo della lettera che Don Peppe Diana scrisse nel natale del 1991 in risposta agli omicidi e alle stragi dei clan che stavano insanguinando l’agro aversano, invitando tutti ad essere profeti, a denunciare con coraggio le situazioni di illegalità, a non rassegnarsi, a costruire il cambiamento e la giustizia sociale. Qualche anno dopo, il 19 marzo 1994, don Peppe sarebbe stato ucciso dai sicari della camorra nel giorno del suo onomastico, mentre si apprestava a celebrare messa. – continua sotto –

Quella frase che gli allievi dell’istituto comprensivo di Carinaro, guidato dal dirigente Ernesto Natale, hanno “scolpito” sui loro striscioni, partecipando, stamani, alla marcia in memoria del sacerdote nel trentennale della sua uccisione.

Il corteo ha sfilato per le strade cittadine, con un passaggio sotto la casa di don Peppe, dove fino a qualche anno fa si affacciava mamma Iolanda (morta nel gennaio 2020), e arrivo nel piazzale del cimitero, dove si è tenuta la manifestazione finale con la lettura dei nomi delle vittime innocenti della criminalità organizzata e l’intervento di don Luigi Ciotti.

Il patron di “Libera” ha auspicato che si arrivi presto alla beatificazione di don Diana “perché – ha spiegato – il martirio è davanti agli occhi di tutti, la sua capacità di dire parole coraggiose e di denuncia ma anche di fare proposte e azioni partendo dalla parola di Dio; nella nostra mente e nei nostri cuori don Peppino è già santo”.

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