“Il mondo accademico, imprenditoriale e professionale ha analizzato il valore dell’organizzazione aziendale e l’impatto sul tessuto sociale ed economico, affrontando il tema del coordinamento e della divisione del lavoro nell’ottica di un’economia più consapevole e sostenibile. L’intervento del legislatore è stato al centro del dibattito, evidenziando i vincoli e le opportunità introdotte per ridefinire gli assetti organizzativi delle imprese. Questo scenario sta portando a una crescente consapevolezza tra gli imprenditori: non si tratta solo di massimizzare il profitto, ma di adottare una nuova logica orientata alla produzione di capitale umano e sociale per il bene comune. Diventa sempre più strategico il ruolo dei professionisti per contribuire a promuovere un’attenzione maggiore sulle modalità di produzione, affinché le imprese possano generare benessere senza danneggiare le risorse naturali. Questo implica un allineamento del progresso economico con quello ambientale, un obiettivo cruciale per il futuro della nostra società”. Lo ha detto Francesco Matacena, presidente dell’ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli Nord, intervenendo al convegno “Il valore dell’organizzazione nell’impresa” promosso dal centro orafo “Tarì”, patrocinato da Confindustria Caserta, Ordine dei Giornalisti, Odcec di Caserta, Napoli e Napoli Nord. – continua sotto –
“Il nostro ruolo riveste una fondamentale importanza – ha sottolineato Antonio Garofalo, presidente della Fondazione il Tarì e rettore dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope – nel fornire suggerimenti che siano in linea con le esigenze del territorio. L’organizzazione delle imprese, specialmente qui nel centro Tarì, assume una particolare rilevanza. Questo è un luogo in cui le imprese hanno ottenuto risultati estremamente significativi, ma c’è ancora molto da fare, specialmente in vista dell’internazionalizzazione e della riorganizzazione aziendale. È necessario superare i vincoli strutturali tipici del centro-sud, come quelli che riguardano le piccole imprese, e soprattutto investire nell’innovazione, specialmente nell’ottica della digitalizzazione. È proprio questa capacità innovativa che potrebbe segnare una svolta per le imprese del Sud”.
Eraldo Turi, numero uno dell’Odcec di Napoli, ha evidenziato che “l’organizzazione all’interno dell’impresa è un aspetto di fondamentale importanza, tanto che persino il codice civile si occupa di regolamentare questa questione. Gli articoli 2086 e 2381 del codice civile affrontano specificamente gli aspetti organizzativi, amministrativi e contabili delle imprese, tenendo conto della loro natura e dimensione. L’articolo 2086 stabilisce l’importanza di un’appropriata struttura organizzativa, amministrativa e contabile, mentre l’articolo 2381 sottolinea il compito degli amministratori di verificare e garantire la presenza di tale struttura. Questi due aspetti sono soggetti a controllo e supervisione da parte dei sindaci, come indicato nell’articolo 2443 del codice civile. I sindaci sono incaricati di vigilare sull’organizzazione e sull’amministrazione contabile delle imprese. In conclusione, questi tre articoli si adattano pienamente alla struttura e al valore dell’organizzazione aziendale, confermando la loro importanza nel contesto legale e operativo delle imprese”.
Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, ha espresso gratitudine nei confronti degli organizzatori, in particolare al presidente del Tarì, Vincenzo Giannotti, “per aver reso possibili incontri su temi cruciali che riguardano l’organizzazione aziendale. Riunire commercialisti, accademici e giornalisti rappresenta un momento di approfondimento e crescita”. – continua sotto –
Secondo Nicolò Ambriani, ordinario di Diritto Commerciale all’Università degli Studi di Firenze, “gli ordini professionali rivestono un ruolo centrale nel contesto aziendale. Oggi celebriamo il quinto anniversario dall’entrata in vigore della disciplina che richiede a tutte le imprese collettive, non solo le società, di adottare adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Questo rappresenta un chiaro passo avanti nella gestione e nell’organizzazione aziendale, richiedendo un miglioramento qualitativo che coinvolge anche le professioni. Questo salto di qualità richiede alle professioni di superare una visione stereotipata e talvolta eccessivamente formale delle loro funzioni di controllo e vigilanza all’interno delle diverse realtà imprenditoriali italiane, sia grandi che medie o piccole. Le imprese costituiscono il tessuto economico del nostro paese. È importante notare – ha aggiunto Ambriani – che questi cinque anni di sviluppo sono stati inevitabilmente influenzati dalla pandemia e dalla crisi economica, oltre che dai recenti eventi globali come l’inizio della guerra in Ucraina. Tuttavia, una volta superato questo periodo difficile, è essenziale tradurre in azione le normative esistenti. In questo convegno, cercheremo insieme di individuare come poter contribuire a questo processo di trasformazione”.