La campionessa di pugilato Sirine Charaabi sarà ospite, lunedì 18 marzo, dell’Istituto Tecnico Economico Sociale “Leonardo Da Vinci” di Santa Maria Capua Vetere, guidato dalla dirigente scolastica Carmela Mascolo. – continua sotto –
Nell’ambito del ciclo di appuntamenti promossi dal “Cantiere della Consapevolezza e della Convivenza Civile”, l’atleta della nazionale italiana di boxe femminile, già allieva dell’istituto, appartenente al corpo delle Fiamme d’Oro della Polizia di Stato, incontrerà, a partire dalle ore 10, gli studenti del “Da Vinci”, nel corso del dibattito moderato dalla giornalista de “Il Mattino”, Lidia Lubert,o ed introdotto dalla referente del progetto, Camilla Sgambato. Dopo i saluti istituzionali dei sindaci di Santa Maria Capua Vetere, Antonio Mirra, e di San Prisco, Domenico D’Angelo, seguiranno gli interventi della dirigente dell’Ambito territoriale per la provincia di Caserta, Monica Matano, del vice presidente della provincia di Caserta, Marcello De Rosa, e della dirigente scolastica Mascolo. Le conclusioni saranno affidate alla docente di Scienze Motorie, Anna Visciglio, responsabile del gruppo sportivo.
“Ho fortemente voluto questa iniziativa perché Sirine Charaabi è un esempio di forza e di inclusione dello sport. È in partenza per le Olimpiadi di Parigi e la nostra scuola che lei ha frequentato negli scorsi anni, ha ritenuto doveroso salutarla e augurarle di ritornare vincitrice. Sirine dialogherà con i nostri studenti delle terze classi e racconterà la sua esperienza di vita e di atleta, incarnando alla perfezione un esempio di sana integrazione con il nostro Paese che l’ha accolta un po’ di anni fa tanto che lei di fatto è un’italiana a tutti gli effetti”, spiega la preside Mascolo.
“Sirine Charaabi è una combattente nello sport e nella vita. Lo era a scuola ed anche nel gruppo sportive di cui faceva parte, si allenava con tenacia e mostrava grinta da vendere”, dichiara la docente Visciglio. La coordinatrice Sgambato poi sottolinea: “L’atleta è nata in Tunisia ma, quando lei e sua sorella avevano 18 mesi, con la madre hanno raggiunto il padre in Italia. È cresciuta a San Prisco e si è formata alla Tifata boxe. La legge vigente in Italia sulla cittadinanza, purtroppo, l’ha penalizzata: infatti all’inizio della carriera, Sirine non ha potuto rappresentare l’Italia all’estero. La sua storia è analoga a quelle di tanti atleti di ‘seconda generazione’ che l’Italia ancora non riconosce come suoi cittadini. Sirine è un esempio di forza e resilienza per tutti”.