Un 24enne è stato fermato per l’incendio dell’auto di un parroco, avvenuto, tra sabato 24 e domenica 25 febbraio, nella frazione di Sant’Andrea del Pizzone di Francolise (Caserta). La vettura del sacerdote, Don Marcos, di origini brasiliane, era parcheggiata nei pressi della parrocchia. – continua sotto –
Non è ancora chiaro il movente che avrebbe spinto il giovane, A.D., del posto, a compiere il gesto. Dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza acquisite dai carabinieri si nota una persona aggirarsi vicino alla vettura e gettare su di essa del liquido infiammabile.
Un episodio che ha suscitato profondo sdegno tra la comunità, con i fedeli che hanno tenuto un corteo di solidarietà per il sacerdote, partito dalla chiesa e proseguito fino alla parrocchia di don Marcos.
L’amministrazione guidata dal sindaco Sergio Tessitore, in una nota diffusa sulla pagina facebook, aveva sottolineato che “nel nostro Comune non si è mai assistito ad un gesto così chiaramente intimidatorio, e dall’odore camorristico. A Don Marcos – proseguiva il primo cittadino – vanno la solidarietà e la vicinanza di tutta l’amministrazione comunale e la condanna netta di questo tentativo di portare nel nostro territorio pratiche losche che sono lontane dalla serietà e dalla compostezza dei nostri concittadini. Ci auguriamo che al più presto possa essere individuato il colpevole dalle Autorità competenti, perché il nostro Comune non deve essere annoverato tra quei luoghi in cui vengono compiuti atti vandalici, ma come un territorio in cui vigono la cura delle persone e il rispetto delle regole”.
L’associazione “Abele Legalità Giustizia e Sicurezza”, guidata da Salvatore Mezzarano, con una nota aveva espresso “la sua fermata solidarietà a Don Marcos”, chiamando “a raccolta tutta la comunità francolisana per una riflessione seria ed una netta presa di posizione”, e ricordando come il “vile atto avvenga a pochi giorni dall’anniversario dell’assassino di Don Peppe Diana. ‘Siamo tutti Don Marcos’! Non è accettabile che accadono queste cose e non si può sminuire un atto che è senza dubbio socialmente allarmante”.