Truffa aggravata nei confronti dell’Inps per una presunta gestione irregolare dei fondi messi a disposizione dallo Stato per la cassa integrazione durante il Covid. È l’ipotesi con la quale la Procura di Milano ha chiuso le indagini sul caso “Visibilia” a carico di Daniela Santanché, ministra del Turismo, e di altre persone. – continua sotto –
L’inchiesta nasce dal racconto alla Guardia di Finanza della ex manager di Visibilia, Federcia Bottiglione, che ha raccontato di aver lavorato per il gruppo che faceva capo alla senatrice di Fratelli d’Italia nonostante fosse in cassa integrazione a zero ore, utilizzando i fondi per la Cig durante l’emergenza pandemica. Bottiglione aveva l’importante ruolo di responsabile degli affari societari del gruppo aziendale oggi in dissesto.
“Non sapevo di essere in cassa integrazione a zero ore, non mi è stato comunicato”, ha detto Bottiglione, intervistata da “Report”. L’ex dipendente continuava a lavorare e il suo stipendio, che teoricamente doveva essere più basso proprio per via della cassa integrazione, ma che invece rimaneva uguale grazie a dei rimborsi spese versati dall’azienda che andavano a compensare le minori entrate.
In quello stesso periodo, Bottiglione aveva anche un contratto di consulenza con il presidente del Senato, Ignazio La Russa e, stando a quanto ha raccontato, la stessa Santanché le chiedeva di svolgere delle mansioni. La ministra, durante la sua relazione in Parlamento, aveva invece escluso che la dipendente avesse messo piede in azienda durante il periodo incriminato.