Nel pomeriggio dello scorso 12 marzo, gli agenti della Polizia Stradale di Caserta, nel percorrere la carreggiata sud dell’A1, all’altezza del comune di Pastorano, venivano attirati dalla condotta di guida di un’autovettura che viaggiava a velocità sostenuta ed effettuava numerosi sorpassi, creando pericolo per gli utenti. – continua sotto –
Durante il controllo, i due occupanti del veicolo, provenienti dal napoletano, di cui uno risultava essere pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, risultavano particolarmente nervosi e insofferenti al controllo di polizia. Un atteggiamento che induceva í poliziotti ad effettuare accurati controlli che consentivano di rinvenire, all’interno dell’autovettura, una busta trasparente contenente numerosi monili in oro, tra cui anche un prezioso brillante, per un valore complessivo di oltre 50mila euro.
I due non erano in grado di fornire spiegazioni circa la reale provenienza dei preziosi, pertanto venivano compiuti ulteriori accertamenti che consentivano di verificare che entrambi, nel corso della stessa mattinata, si erano recati a Terni dove avevano truffato una donna di 83 anni. Grazie anche alla collaborazione della Questura della città umbra, veniva rintracciata la vittima che riferiva di essere stata raggirata da una telefonata effettuata da un fantomatico avvocato, il quale la informava che i nipoti erano stati coinvolti in un incidente con investimento di un pedone che versava in gravi condizioni.
Il finto avvocato, dopo aver appreso che la donna non aveva denaro contante in casa, le chiedeva di preparare oro e preziosi che custodiva per consegnarli ad un suo collaboratore che sarebbe giunto presso la sua residenza poco dopo, al fine di evitare la querela nei confronti del nipote coinvolto nel sinistro stradale. In effetti, poco dopo giungeva all’indirizzo dell’anziana un uomo al quale consegnava tutto l’oro di sua proprietà, per poi dileguarsi. Nella circostanza, l’anziana donna riconosceva come suoi gli oggetti preziosi rinvenuti nonché uno dei soggetti fermati dalla polizia Stradale quale autore della truffa. Alla luce di quanto emerso, i due venivano arrestati per il reato di truffa aggravata e condotti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.