Risultava presente contemporaneamente a scuola e nel centro di riabilitazione dove svolge le sue terapie in quanto affetto da autismo. E’ successo ad Afragola, in provincia di Napoli. A denunciare la vicenda è stata la mamma del bambino, autistico, lo stesso che qualche anno fa escluso da una recita natalizia in una scuola paritaria dello stesso comune del hinterland partenopeo.
La mamma del piccolo si è rivolta all’associazione “La battaglia di Andrea”, che difende i diritti dei disabili e che è nata proprio dopo quella triste vicenda la quale ha già dato mandato all’avvocato di denunciare l’accaduto. “Il mercoledì alla seconda ora mio figlio non è a scuola perché si trova nel centro Aias di Afragola per le sue terapie e la stessa cosa accade il venerdì alla quinta ora, ma andando a fare un controllo approfondito sul registro elettronico, in entrambi i giorni, nelle ore in cui non era a scuola risultava presente”, dice la mamma. “Addirittura – spiega ancora la donna – risultavano fatte attività mai svolte, perché non era a scuola ma al centro di riabilitazione per le sue terapie pagate dal servizio sanitario nazionale”.
Secondo quanto accertato dalla mamma “le attività false, inoltre, risultavano anche tutte le mattine alla prima ora, orario in cui mio figlio era ancora a casa poiché è sempre entrato alla seconda ora”. “Quello che è successo è molto grave chiediamo di far luce su questa situazione e ci auguriamo che sia solo un caso isolato”. Così, Luigi Concilio, vicepresidente dell’associazione “La Battaglia di Andrea”, commenta quanto sarebbe accaduto in una scuola di Afragola, in provincia di Napoli, dove un bimbo autistico risultava presente – contemporaneamente – in classe e anche nel centro Aias dove svolge le sue terapie. La mamma riferisce di avere chiesto spiegazioni alla dirigente scolastica: “In un primo momento ci ha detto che si potrebbe prospettare una cosa molto seria da mettere a rischio il posto dell’insegnante, – continua la donna – poi ha cambiato varie versioni”.
L’associazione ha già dato mandato all’avvocato di denunciare l’accaduto: “Ci siamo già messi in contatto con l’Usr Campania, il direttore Ettore Acerra ha già dato disposizioni per un’ispezione accurata”. “Il registro elettronico è un atto pubblico – conclude Concilio – non si può far risultare presente un bambino non presente, tra l’altro disabile, che in quel momento è a fare le sue terapie quotidiane. Mi chiedo, infine, se l’insegnante di sostegno risultava presente in classe ed in piena attività con il bambino. In quel momento cosa faceva realmente mentre risultava da atto pubblico essere con lui? E soprattutto è gravissimo che nessuno a scuola se ne sia accorto, maestre di classe comprese, che in quel momento erano lì”.