Condannato a 22 anni di carcere Alessio De Falco, il 23enne di Casal di Principe ritenuto il responsabile dell’omicidio del barista Zilman Imed, 53 anni, originario della Tunisia, dopo un aggressione avvenuta il 17 dicembre del 2022 in un bar di Casal di Principe.
La decisione è stata adottata dalla seconda sezione della Corte d’Assise del tribunale di Napoli. Difeso dagli avvocati Mirella Baldascino e Pasquale Diana, il giovane – nipote del boss dei Casalesi, Vincenzo De Falco, alias “o fuggiasco”, ucciso in un agguato nel 1991 durante una faida all’interno dei clan camorristico – aveva rischiato la pena massima dell’ergastolo.
La vittima, per futili motivi, fu colpita con una mazza da baseball più volte alla testa, anche quando era oramai inerme. Dopo un primo ricovero in ospedale, il tunisino fu dimesso, tornando però qualche giorno dopo quando i medici gli diagnosticarono una polmonite.
Il decesso arrivò dopo qualche settimana in una clinica di Tora e Piccilli. Ciò nonostante, l’accusa ha ritenuto che la morte del barista fu causata dai danni subiti durante il pestaggio, quindi che si trattò di omicidio. I consulenti della difesa hanno invece sostenuto che la morte giunse per le conseguenze della patologia polmonare e di un quadro clinica già compromesso prima dell’aggressione. Il giudice, però, ha accolto la tesi del pubblico ministero Valentina Soriano, concedendo le attenuanti all’imputato e condannandolo alla pena di 22 anni.
Qualche anno prima di quell’episodio, nel 2020, De Falco si era reso protagonista di una vicenda quasi analoga: tentò di costringere, insieme al fratello gemello, la dipendente del “Gran Vesuvio Caffè” di San Cipriano d’Aversa a non far pagare loro le birre consumate. Al diniego della barista, di origini rumene, i gemelli la afferrarono per i capelli, sbattendola contro il bancone e minacciandola.