Parete (Caserta) – Salario minimo di 9 euro su appalti e concessioni banditi dal comune di Parete. Lo chiede al sindaco Gino Pellegrino e alla giunta comunale, con un atto di indirizzo da approvare nel Consiglio comunale dell’8 aprile, il gruppo consiliare “Parete Città di Tutti”.
“In Italia, e soprattutto nella provincia di Caserta, – dichiara il consigliere Paolo Falco (nella foto), del gruppo ‘Parete Città di Tutti’ – dilaga il fenomeno del lavoro povero, con decine di migliaia di persone che percepiscono salari da fame. Considerato che il salario minimo legale è lo strumento con cui dare piena attuazione all’articolo 36 della Costituzione consentendo a chi lavora di poter assicurare a sé e alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa, riteniamo che il nostro Comune, quale ente appaltatore, debba fare la sua parte”.
Ecco perché, con questo atto di indirizzo, il gruppo consiliare di opposizione chiede al sindaco Pellegrino e alla giunta comunale di prevedere, in tutte le concessioni e in tutti gli appalti banditi dal comune di Parete, che gli atti contengano una clausola che imponga alle imprese partecipanti – in attuazione dell’art. 36, comma 1 della Costituzione e dell’articolo 11, comma 1, del codice dei contratti pubblici (Decreto legislativo 31 marzo 2023, n.36) – l’applicazione del Contratto collettivo nazionale e territoriale in vigore per il settore e per la zona nella quale si eseguono le prestazioni di lavoro. In ogni caso deve essere assicurata una retribuzione non inferiore a nove euro lordi l’ora”.