All’esito di una complessa attività di indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Aversa hanno dato esecuzione ad un’ordinanza che ha disposto la misura della custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di otto indagati, residenti tra Aversa e comuni limitrofi, tra i quali il dirigente dell’ufficio tecnico comunale, Raffaele Serpico, l’ex geometra comunale Giuseppe “Geppino” Minale, in pensione dallo scorso anno; gli imprenditori Alfonso e Yari Cecere, padre e figlio. Ai domiciliari anche il tecnico Raffaele Truosolo, l’architetto Anna Cavaliere, Donatello Diana, Alfonso Pisanelli.
Le indagini hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti delle persone sottoposte alle indagini in ordine alla commissione dei reati contro la Pubblica Amministrazione. In particolare, gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e soppressione, distruzione e occultamento di atti veri.
Il provvedimento cautelare costituisce l’esito di un’ampia attività investigativa, avviata nel gennaio 2022, che ha permesso di documentare le condotte illecite poste in essere da imprenditori, dipendenti comunali (in particolare il Dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Aversa e un geometra all’epoca dei fatti impiegato presso il Settore Edilizia Privata dello stesso Ente) e tecnici privati inerenti il rilascio e gestione di permessi di costruire relativi alla realizzazione di immobili ad uso residenziale nel territorio del Comune di Aversa.
L’attività investigativa ha messo in luce un consolidato modus operandi di imprenditori del settore edile, che – grazie alla intermediazione di tecnici di parte e professionisti – riuscivano ad instaurare rapporti corruttivi con i funzionari pubblici ed, in tal modo, a superare – mediante la corresponsione di somme di danaro ovvero altre utilità – tutte le diverse problematiche, inerenti l’istruttoria e la conseguente approvazione dei titoli autorizzativi, anche mediante la soppressione e sostituzione di atti esistenti all’interno delle diverse pratiche edilizie pendenti presso il Comune, è stato documentato che un professionista, in qualità di tecnico di parte e in assenza di qualsiasi rapporto lavorativo instaurato con il Comune di Aversa, al fine di ottenere in tempi rapidi i permessi di costruire, curava – per conto del Dirigente dell’Ufficio Tecnico comunale – tutte le pratiche pendenti presso l’ufficio, così da eliminare il notevole arretrato esistente. In altri casi, risultando difformità tra la documentazione ufficiale e lo stato dei luoghi, dietro compenso in denaro in favore dei tecnici comunali, venivano sottratti atti ufficiali dall’archivio comunale al fine di alterare l’iter procedurale e arrivare così all’approvazione dei progetti presentati.
I titoli autorizzativi, infatti, risultavano rilasciati sulla base di una falsa rappresentazione dei luoghi ante operam, artatamente effettuata mediante la sostituzione di grafici già esistenti, ovvero in violazione della normativa edilizia vigente e della normativa regionale del “Piano casa”. Alcuni complessi residenziali, inoltre, sulla base di permessi di costruire illegittimi, sono stati realizzati in assenza di una preventiva lottizzazione ed, in particolare, venivano effettuate opere edili consistenti nella demolizione e ricostruzione di un fabbricato con edificazione di 19 unità di ampia consistenza oltre a locali accessori, in luogo delle poche e preesistenti 6 modeste unità immobiliari originariamente a carattere rurale ed altri modesti manufatti (per lo più baracche), con aggravio del carico urbanistico, producendo notevoli ripercussioni in termini di presenza umana, di domanda di opere, di infrastrutture e di circolazione dei mezzi di trasporto.
Rientra nel, medesimo contesto investigativo il sequestro operato nel marzo 2023 da personale del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Aversa, in esecuzione di decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Napoli Nord su richiesta della locale Procura della Repubblica, avente ad oggetto un immobile realizzato nel comune di Aversa. Risultano indagati ulteriori cinque soggetti non destinatari della misura cautelare.