Esplosione nella centrale idroelettrica: 3 morti, 5 feriti e 4 dispersi

di Redazione

E’ di tre morti, cinque feriti gravi e quattro dispersi il bilancio provvisorio dell’esplosione avvenuta ieri nella centrale idroelettrica di Bargi, nei pressi del lago di Suviana, nel Bolognese. Secondo quanto spiegato dal prefetto di Bologna, Attilio Visconti, ad esplodere e provocare l’incidente sarebbe stata una turbina durante la messa in opera di adeguamenti della centrale.

Tra i deceduti Mario Pisani, 73 anni, titolare della Engineering automation srl, la ditta per cui lavoravano anche le altre due vittime, il 45enne Pavel Petronel Tanase e il 36enne Vincenzo Franchina. Pisani, secondo quanto apprende LaPresse, era il titolare della ditta che fornisce “ingegneria di sistemi di controllo e supervisione per i settori della produzione di energia, dell’acciaio e dell’ambiente, compresi progetti chiavi in mano e logiche di comando, regolazione e supervisione”. L’azienda ha sede a Mele, in provincia di Genova e tra i vari servizi offre quello di automazione industriale, manutenzione impianti, realizzazione impianti elettrici industriali e cablaggio reti. Sul sito internet tra le aziende che “utilizzano i nostri servizi” è possibile vedere il logo della Siemens, di Abb e di Enel.

Dei due feriti ricoverati all’ospedale Bufalini di Cesena, il più grave, 42 anni, “è sedato ed è in trattamento, è in terapia intensiva”, con ustioni su quasi il 20% del corpo. “L’altra persona, invece, è un ragazzo più giovane, è in osservazione breve intensiva, quindi non è ricoverato, sta facendo degli accertamenti anche lui ha delle ustioni”. Lo riferisce ai giornalisti, Marisa Bagnoli, responsabile della direzione medica dell’ospedale Bufalini di Cesena. “La persona ricoverata in terapia intensiva probabilmente avrà un decorso più lungo, l’altra dovrà fare un controllo anche questa mattina, forse nel pomeriggio avremo ulteriori notizie per capire se deve essere ricoverato o può essere addirittura dimesso o preso in carico comunque dal centro grandi ustionati. Il problema principale sono le ustioni”. Quanto al 42enne, precisa la dottoressa Bagnoli, “la prognosi è riservata. Dal punto di vista delle ustioni, le lesioni sono sul 20% del corpo, noi abbiamo visto anche persone con ustioni molto più estese. Poi ci sono anche dei problemi all’apparato respiratorio, come in questo caso da inalazione di calore e quindi al momento la prognosi è riservata”. Le ferite sono profonde, “ma non dappertutto”, aggiunge.

Tra i dispersi ci sono Vincenzo Garzillo, 68 anni, di Napoli, Paolo Casiraghi, 59 anni, di Milano; Alessandro D’Andrea, 37 anni, di Pontedera e Adriano Scandellari, 57 anni, nato a Padova e residente a Mestre.

Scolaresca scampata alla tragedia – Una sessantina di studenti di terza media sono scampati alla strage di Suviana per pochi minuti. Poco prima dell’esplosione, infatti, stavano visitando la centrale idroelettrica quando sono andati via perché uno degli insegnanti si era insospettito per un “cattivo odore”. A raccontare quanto accaduto è il Resto del Carino che ha raccolto anche la testimonianza della preside delle scuole Muratori di Vignola, Brunella Maria Maugeri. “Sono andate in gita tre classi di terza alla centrale idroelettrica di Suviana, accompagnate da sei docenti – ha raccontato -. Altre tre classi di terza sarebbero dovute andare a fare la stessa gita oggi. Appena ho saputo dell’accaduto ho telefonato con il cuore in gola a un docente che stava accompagnando gli studenti. Ero terrorizzata mentre stavo chiamando, perché sapevo appunto che era prevista una visita alla centrale. Appena ho sentito il docente, ho tirato un sospiro di sollievo: i nostri studenti e i docenti erano tutti salvi. Ho appreso che stavano facendo merenda a circa un chilometro di distanza dalla centrale, dopo averla visitata. Sentendo però un cattivo odore mentre stavano mangiando, i docenti hanno deciso di fare spostare tutti gli studenti, anticipando la seconda tappa, che prevedeva la visita a Rocchetta Mattei”. IN ALTO IL VIDEO

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