“Fermiamo il G7nocidio”: protesta a Napoli, tensioni tra manifestanti e polizia

di Redazione

Momenti di tensione a Napoli durante il corteo contro il G7 dei ministri degli Esteri, in corso a Capri, tra le forze dell’ordine e i manifestanti che dalla mattinata hanno sfilato in corteo per le strade del capoluogo campano in occasione dello sciopero globale per il clima di “Fridays for Future”.

Gli attivisti hanno raggiunto il molo Immacolatella con l’intento di “prendere il traghetto per Capri” avvicinandosi ai poliziotti in tenuta anti sommossa. Davanti al corteo una serie di gommoni a forma di anguria. Quando i manifestanti si sono avvicinati agli agenti sono stati respinti con l’uso di scudi e manganelli.

“Abbiamo provato con determinazione ad andare al porto di Napoli per arrivare a dire in faccia a Tajani e ai suoi illustri colleghi che per loro non c’è spazio: non c’è spazio per chi parla di guerra, di armi, di bombe. Vogliamo un cessate il fuoco permanente, vogliamo la liberazione della Palestina e la fine di ogni guerra”. È quanto spiegano gli attivisti, che sottolineano: “Non ci intimoriscono affatto i dispositivi di sicurezza della Questura, non abbiamo paura degli scudi e dei manganelli sulle teste di chi parla di pace piuttosto che di guerra. Avevamo l’intenzione di arrivare a Capri per consegnare ai ministri il biglietto per il terzo conflitto mondiale, la destinazione verso la quale ci stanno conducendo”.

Gli attivisti si sono riuniti in piazza Garibaldi esponendo bandiere della Palestina e intonando cori contro il G7 dei ministri degli Esteri che si sta riunendo a Capri. “Odio il G7” è uno dei cori della protesta. In testa al corteo uno striscione che recitava: “Fermiamo il G7nocidio”. “A mezz’ora di traghetto da Napoli – sostengono i manifestanti – i principali mandanti del genocidio in Palestina si incontreranno per discutere di Medioriente, di Ucraina, dell’economia di guerra che in questo momento attanaglia l’Occidente ed il mondo intero. Non possiamo permettere una tale provocazione”. In piazza si è tenuto anche un flash mob di Legambiente per rivendicare “Stop Eni a Gaza” e “Stop Eni nelle università”, invocando una spinta allo sviluppo delle energie rinnovabili.

Protesta anche davanti alla sede centrale dell’Università di Napoli Federico II da parte degli attivisti. Fumogeni di colore verde e striscioni: “Fuori la guerra dalle università. Solidarietà agli studenti di Roma” e “End fossil end workshop”.

Davanti alla sede di Fratelli d’Italia, in corso Umberto I, gli attivisti hanno intonato diversi cori contro la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, prima di proseguire il corteo al coro di “Palestina Libera”. IN ALTO IL VIDEO, SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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