Una persona non “appartiene” all’altro: Antonio Borsa racconta il suo romanzo “I tre appuntamenti”

di Redazione

“I tre appuntamenti”, è il titolo del nuovo lavoro editoriale scritto da Antonio Borsa, avellinese di nascita e napoletano d’adozione. Un titolo evocativo che ci lascia ben intendere la tematica che i lettori andranno ad affrontare, ma soprattutto ci porta alla riflessione e a farci capire come essi siano cambiati col tempo. Avere un appuntamento, soprattutto il primo, risulta essere sempre difficile e a tratti anche imbarazzante, non si sa mai effettivamente chi ti troverai di fronte e, quando poi, hai sofferto a causa di una relazione finita male, c’è la paura di porre nuovamente della fiducia in una nuova persona.

A causa dei recenti fatti di cronaca nera, il sentimento della paura si è ampliato sempre più e il libro di Antonio Borsa va anche ad affrontare tematiche attuali come per esempio: la violenza di genere o il possesso; quest’ultimo, nonostante la società si è evoluta vige ancora nell’essere umano il fatto di non accettare che una persona non “appartiene” all’altro. Bisognerebbe, pertanto, imparare a lasciare la giusta libertà e la giusta consapevolezza di voler fare ciò che più si ritiene giusto, se è il caso anche di stroncare la relazione senza per forza vivere con la paura che possa accadere qualcosa. Potremmo dire, quindi, che “i tre appuntamenti” citati nel titolo potrebbero comprendere: l’appuntamento dell’anima, del cuore e della mente.

Sinossi – Il Romanzo nasce nel periodo in cui ho incontrato una ragazza che mi ha fatto riprovare sensazioni d’amore ormai sopite da venti anni, fu amore a prima vista e ho lottato per lei in tutti i modi, sfortunatamente non è andata bene, non ero il suo tipo e non è stato facile e scrivere, che è tra l’altro la mia grande passione, mi ha aiutato tanto in quel momento di difficoltà. I tre appuntamenti nasce così, con una storia personale su cui ci ho romanzato al fine di dare un degno finale ad un amore che non meritava di sparire nell’oblio. Tenevo tanto a pubblicarlo perché il protagonista, esattamente come ho fatto io, ha rispettato la sua amata anche dopo essere stato rifiutato, anche essendo ossessionato da lei, ha accettato il rifiuto e l’ha lasciata andare come dovrebbe fare ogni persona al mondo. Viviamo in un’epoca in cui se ne sentono di ogni, di innamorati che ammazzano le persone che dicono di amare e nel 2024 non è più accettabile, e libri così, che mostrano il modo giusto di comportarsi quando si è rifiutati, devono fungere da esempio perché il femminicidio deve sparire dalla faccia della terra, mai più casi Cecchettin. E oltretutto il libro preme sul fatto che le differenze di ogni tipo debbano cessare assolutamente, il protagonista, Dorian, si ritrova in una comitiva di gente completamente differente da lui, persone umili, totalmente opposte al suo stile benestante ma con il tempo si accorgerà che quella differenza socio culturale che c’è, il realtà non c’è, perché quelle persone si dimostrano di cuore, generose e altruiste e quando c’è il cuore, l’empatia e la generosità non c’è differenza che tenga, che uno sia etero, gay, bianco o nero non fa differenza, se hai un cuore puro, hai vinto. E sono temi che tutti dobbiamo comprendere e imparare, affinché certi pregiudizi tacciano per sempre.

Cosa rappresenta il suo libro e soprattutto perché gli appuntamenti di questa società sono così lontani e diversi da quelli del passato? Cos’è cambiato e cosa ancora potrà cambiare secondo lei? “Il romanzo è una storia d’amore e di amicizia, frutto di osservazioni fatte durante il corso della mia vita, crescendo mi sono reso conto che tante dinamiche sono cambiate ed anche il modo di approcciarsi all’altra persona è letteralmente cambiato. Mai come in questo periodo storico uomini e donne sono lontani, è come se per qualche ragione gli uni hanno paura degli altri ma tutto ciò lo reputo profondamente sbagliato. Apparteniamo alla stessa razza ed è assurdo che ci si faccia continuamente la guerra. Ho voluto rappresentare una storia d’amore un po’ inusuale, un ragazzo studioso, affabile e determinato che si innamora di una ragazza cresciuta in un contesto difficile e che si lascia andare solo al divertimento, lui la coccola, le sta vicino e sa rispettarla anche quando lei deciderà di seguire un’altra strada. In un’era in cui sta venendo a mancare il rispetto verso la persona a cui si è giurato amore era doveroso raccontare di un amore genuino e politicamente corretto, al fine di influenzare positivamente i più giovani ma anche chi ancora si lascia andare a violenze di genere. Diciamoci la verità: la società è cambiata e con essa anche il modo di approcciarsi all’altro sesso, sempre più movimenti estremisti stanno creando una guerra di genere in cui l’io vien messo in primo piano e non c’è più spazio per l’amore, che inevitabilmente ne esce ridimensionato. Basti pensare agli appuntamenti del passato, un ragazzo si innamorava, di dichiarava e faceva di tutto per la sua lei e viceversa, oggi invece alla prima incertezza ci si lascia andare, non si ha più voglia di lottare e si guarda ad ogni piccolo difetto, fisico e non, al fine di cercare il partner perfetto. Ma nessuno in questo mondo è perfetto e puntualmente si resta delusi, ma la colpa non è dell’amore”.

Il romanzo affronta tematiche importanti: la violenza di genere e il possesso. Cosa pensa si possa fare per contrastare il problema legato alla violenza di genere e, soprattutto, perché si viene sempre a creare una sorta di “possesso” nei confronti del proprio partner? “Penso sia inaccettabile che nel 2024 ancora si consideri il partner una ‘proprietà’. La causa di tanti femminicidi e maschicidi sta tutta qui e gran parte della colpa va sicuramente imputata ai social, che stanno letteralmente rovinando tutto. Continuamente pagine estremiste diffondono un odio irrazionale che distorce la realtà, qualche giorno fa ho letto una pagina che definiva gli uomini come ‘squali’ pronti a fare del male a una donna; ma come si può generalizzare così? È giusto puntare il dito contro quelle persone che vedono la propria donna come una proprietà, mantenendo però la lucidità e capire che non rappresentano un intero genere, ci sono uomini splendidi e donne meravigliose che non meritano di essere giudicati a causa di terzi, le persone buone devono unirsi tutte al fine di annientare ogni essere che ha deciso di possedere qualcuno, senza schierarsi con una fazione, cosa mi importa sapere se quell’omicidio è stato compiuto da un uomo o da una donna? Se hai fatto qualcosa di male vai punito, punto. Si rischia un escalation dove sempre più donne accumulano rancore verso gli uomini e viceversa, ma l’odio porta solo ad altro odio quando dovremmo semplicemente amarci tutti un po’ di più. È ora di capire che un sentimento nobile come l’amore non è possesso e quando qualcuno lascia la nostra vita non abbiamo alcun diritto di forzare la mano, in una società sana funziona così altrimenti davvero torniamo all’età della pietra”.

Il tutto è nato grazie a un incontro con una ragazza. Quant’è stato difficile dare fiducia a una nuova persona e che difficoltà ha provato durante la stesura del romanzo? Pensa, tra l’altro, che essa possa leggere il libro e rispecchiarsi in qualche passaggio? Se sì, cosa pensa possa dirle? “Sarò schietto e sincero: dopo di lei non mi sono più innamorato. Sono uscito con tante altre ragazze ma Lei (e non è casuale la maiuscola) è stato il più grande amore che abbia mai provato e l’unica che mi abbia fatto vibrare l’anima. D’altronde l’ultima volta che l’ho vista le dissi testuali parole: ‘Puoi anche mandarmi via, ma tra dieci anni ti sposerò’. Parole al vento perché probabilmente non la rivedrò più ma in cuor mio so che era quella giusta, conosciuta purtroppo in un momento sbagliato. Ma non ho rimpianti, l’ho amata con tutte le mie forze e ho lottato per Lei fino a perderci il sonno, sono andato via solo quando ho capito che non ero ciò che cercava e non aveva senso costringerla. La mia speranza è che sia sempre felice e le auguro tutto il meglio da questa vita, e se un giorno il suo fidanzato, suo marito ma anche semplicemente la vita le spezzasse il cuore e si ritrovasse a piangere da sola, aprendo questo romanzo spero di strapparle un sorriso, ricordandosi di quel ragazzo che avrebbe fatto di tutto per Lei. La stesura del Romanzo è stata difficilissima, mi comprenda, non avevo mai scritto un libro in vita mia, da adolescente mi dilettavo nel creare storie di avventura ma un qualcosa di così grande non immaginavo nemmeno di poterlo realizzare, tant’è che ci ho impiegato due anni, ma ne è valsa la pena”.

In che momento è nato il bisogno di scrivere? “Subito dopo averle detto addio. Ha presente quel vuoto che si prova quando perdi la cosa più importante? Come detto reputo l’amore il sentimento più unico e speciale di questo mondo, l’unica magia esistente sul pianeta terra, penso che un amore, soprattutto se vero e puro, in un mondo giusto debba sempre vedere la luce, ma questa vita di giusto ha poco o nulla e spesso ciò che resta di quel sentimento non è nemmeno un finale all’altezza. Certi amori, quelli che ti capitano solo una volta nella vita, meritano un finale diverso, ed eccolo qui, ne ‘I tre appuntamenti’, il colore che meritava una storia impossibile finita male, ma che sapeva di magia. Volevo semplicemente ricreare una storia d’amore con un finale degno, così ho iniziato a scrivere”.

Con questo suo libro che messaggio vorrebbe far passare? “Mi piacerebbe far passare due messaggi: in amore non deve esistere alcuna forma di possesso e l’amicizia prescinde da ogni pregiudizio. Il protagonista del romanzo, esattamente come ho fatto io, ha rispettato la sua amata anche dopo essere stato rifiutato, anche essendo ossessionato da lei, ha accettato il rifiuto e l’ha lasciata andare come dovrebbe fare ogni persona al mondo. Viviamo in un’epoca in cui se ne sentono di ogni, di innamorati che ammazzano le persone che dicono di amare e nel 2024 non è più accettabile, e libri così, che mostrano il modo giusto di comportarsi quando si è rifiutati, devono fungere da esempio perché il femminicidio deve sparire dalla faccia della terra, mai più casi Cecchettin. E oltretutto il libro preme sul fatto che le differenze di ogni tipo debbano cessare assolutamente, il protagonista, Dorian, si ritrova in una comitiva di gente completamente differente da lui, persone umili, totalmente opposte al suo stile benestante ma con il tempo si accorgerà che quella differenza socio culturale che c’è, il realtà non c’è, perché quelle persone si dimostrano di cuore, generose e altruiste e quando c’è il cuore, l’empatia e la generosità non c’è differenza che tenga, che uno sia etero, gay, bianco o nero non fa differenza, se hai un cuore puro, hai vinto. E sono temi che tutti dobbiamo comprendere e imparare, affinché certi pregiudizi tacciano per sempre”.

Ha in mente di scrivere altro e, se sì, su che genere? – “Sicuramente continuerò a scrivere, è la mia passione e non potrei fare altrimenti, pur continuando la mia attività di informatore farmaceutico. Ma sento l’esigenza di raccontare e trasmettere i miei valori e i miei ideali al fine di sensibilizzare le persone. Desidero un mondo dove tutti abbiano il rispetto che meritano e tutti abbiano pari opportunità, dove non esistano minoranze trascurate e non esistano più generi marchiati da una società che ha deciso di puntargli il dito contro. Non so dire di preciso quando, ma sicuramente un giorno scriverò un libro sulla differenza di genere, tema che mi sta molto a cuore e che davvero sta influenzando la nostra era”.

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