Aversa (Caserta) – Al via, da lunedì 13 maggio, la settima edizione stagionale de “I Classici Ritrovati”, la rassegna dei grandi capolavori del cinema di ogni tempo, in versione originale e restaurata in 4K ad opera della Cineteca di Bologna, proposta da Ermanno e Victor Russo nella gloriosa sala cittadina “Vittoria”, da sempre spazio aperto, oserei dire, spalancato all’approfondimento della cultura cinematografica.
Le quattro proiezioni in cartellone, acquistabili in abbonamento a soli 15 euro o con singolo biglietto d’ingresso, saranno introdotte, in occasione dello spettacolo serale, dagli esperti della Settima Arte Diego Del Pozzo e Rosario Gallone. Si comincia, quindi, con lo straordinario “Il grande dittatore” di Charlie Chaplin, opera del 1940 che, ancora oggi, rimane un manifesto del rigetto di qualsiasi forma di totalitarismo, tanto più temerario se si tiene conto del periodo controverso in cui fu realizzato.
A seguire, il 20 maggio, “Una storia vera”, pellicola del 1999 certamente atipica ma molto interessante all’interno della singolare produzione di David Lynch, che, in maniera essenziale e realistica, tratteggia il ritratto di un anziano in viaggio, a bordo del suo amato trattore, dallo Iowa al Wisconsin per vedere il suo estraneo fratello malato e, al contempo, getta uno sguardo meditato su un’America di provincia ben lontana dai ritmi frenetici delle metropoli più note.
Terzo lungometraggio in programma, il 27 maggio, “Caro Diario” (1993), uno dei titoli maggiormente conosciuti di Nanni Moretti, che, servendosi di una narrazione per episodi, parla di sé stesso, delle proprie paure, dei propri sogni in modo accorato e sincero mentre in sella a una vespa d’annata si muove tra una Roma semideserta, le assolate isole Eolie e i tetri reparti di un ospedale.
Ultimo appuntamento, il 3 giugno, con il misterioso “Donnie Darko” (2001) di Richard Kelly, un film da vedere e rivedere per comprendere le molteplici sfaccettature di un personaggio che, mescolando ribellione e alienazione, rimane un autentico “unicum” nell’immaginario di celluloide di ogni tempo.