Aversa, l’arte e la cultura cittadina attraverso i francobolli: iniziativa di Poste e Aversaturismo

di Redazione

Aversa (Caserta) – Nella mattinata di venerdì 10 maggio Aversa ha ospitato, nel nome della filatelia, emozionanti momenti di cultura, di didattica, di educazione civica. Merito, soprattutto, di Poste Italiane che ha scelto la millenaria città di fondazione normanna per proporre, nei locali del suo ufficio di viale Europa, il suo “Caffè Filatelico”, un originale ed innovativo format che ha già riscosso particolare successo a Napoli, a Caserta ed in altre importanti località italiane.

La funzione primaria del francobollo è, indubbiamente, quella di “legalizzare” la spedizione a mezzo posta di cartoline, lettere, buste, pacchi e altro. La filatelia, in senso letterale, è l’attività di collezionare francobolli, studiandone, nel contempo, i suoi vari aspetti dal punto di vista tecnico, documentario, economico. Ma la filatelia è soprattutto amore e passione per il francobollo, che non viene inteso, in maniera asettica, come una carta-valori, ma piuttosto un bozzetto artistico che non solo fa viaggiare la corrispondenza, ma aiuta a far viaggiare la nostra mente, la nostra fantasia contribuendo a farci conoscere paesaggi, località, storia, monumenti, arte, avvenimenti, eventi e altro.

«Grazie ai giovanissimi discenti di due istituti comprensivi di Aversa (entrambi intitolati a suoi illustri concittadini: il musicista Domenico Cimarosa e lo storico nonché primo sindaco Gaetano Parente) ci siamo avvicinati – con la complicità di francobolli, cartoline e tanta buona musica – alla storia di una “Aversa Millenaria”, da alcuni anni promozionata ed esaltata, come merita, dall’associazione “Aversaturismo”», commenta Sergio D’Ottone, presidente di Aversaturismo.

Un “Caffè Filatelico”, quello svoltosi ad Aversa, certamente diverso dal suo consueto format. «In meno di tre ore – spiega D’Ottone – abbiamo capito, con interesse ed emozione, che un francobollo ha la capacità attrattiva di legarci al passato, ma nel contempo di proiettarci nel futuro. Ovviamente senza perdere di vista un presente che abbiamo il diritto-dovere di vivere attivamente e costruttivamente».

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