La celiachia come malattia ed il progressivo know-how di competenze in termini di diagnosi e cura nel nuovo millennio saranno al centro del congresso medico-scientifico che anche quest’anno, a conclusione della settimana nazionale della Celiachia, la Casa di Cura “Villa Fiorita” ha promosso, per sabato 25 maggio, con inizio alle ore 8.30, al Museo Campano di Capua (Caserta).
Reduce dal successo dell’open day sulla patologia organizzato due settimane fa, in collaborazione con l’AiC (Associazione nazionale Celiachia) e con il patrocinio dell’Ordine Provinciale dei Medici – Chirurghi e degli Odontoiatri di Caserta, per il terzo anno consecutivo la clinica capuana organizza un appuntamento straordinario su questa malattia nel nuovo millennio, con un confronto a più voci tra medici, esperti, studiosi e ricercatori relativamente alle nuove conoscenze sul meccanismo dell’infiammazione e sugli sforzi governativi sul management.
Il corso di formazione, dopo i saluti di benvenuto di Raffaella Sibillo e Daniela Percesepe, rispettivamente presidente del CdA e direttore sanitario di Villa Fiorita, sarà presentato ai presenti da Anna Rauso, responsabile dell’ambulatorio di celiachia e malassorbimento della Clinica e curatrice scientifica del congresso unitamente ad Anna Sapone, che ne modererà anche le tre sessioni insieme a Basilio Malamisura, Silvia Astretto e Carlo Catassi.
La prima sessione registrerà i contributi di Carlo Catassi su “Stato dell’arte della Malattia Celiaca: quali sono le priorità della ricerca oggi per migliorare il management domani!”; di Giulia Naspi Catassi sulla “Complicata relazione tra i geni HLA dell’antigene leucocitario umano e la celiachia”; di Carminia Marina Ingenito sul “Ruolo della epigenetica nei bambini a rischio di Malattia Celiaca con la presentazione dei risultati preliminari dallo Studio CD-Gemm”; di Silvia Astretto sulle “Enteropatie sieronegative”, e, infine, di Andrea Maglioni su “Intolleranze alimentari, Proliferazione Batterica dell’intestino tenue (SIBO), malattie coesistenti o infiammatorie e malattie non correlate alla Celiachia.
Nella seconda sessione, Carlo Catassi introdurrà le “Novità nel mondo della celiachia: lo screening diabete tipo 1 e celiachia è norma”, mentre Teresa D’Amato illustrerà le iniziative promosse in questo 2024 dall’associazione Campania Celiachia novità e iniziative 2024, per poi dare spazio ad una tavola rotonda con i moderatori e relatori Q&A. Nel primo pomeriggio, nell’ambito della terza sessione, Anna Rauso e Silvia Astretto presenteranno e discuteranno dei casi clinici, prima di passare al questionario ECM e alla chiusura dei lavori.
“Il cibo, i nostri geni e l’ambiente si parlano in continuazione e influenzano con il loro dialogo molti aspetti della salute e della società, tanto da determinare addirittura la nascita di nuove discipline scientifiche. Non è solo il cibo però ad influenzare l’espressione genica degli enzimi coinvolti nei processi digestivi o di assorbimento dei nutrienti: in molti casi l’ambiente modifica questa interazione contribuendo ai meccanismi coinvolti nell’infiammazione, nelle reazioni del sistema immunitario o nella crescita e proliferazione delle cellule, con un elenco che diventa ogni giorno più lungo e complesso. E così che si cerca di capire il legame profondo tra cibo e malattie come la Celiachia, le malattie neuro-degenerative e malattie metaboliche”, dichiarano la presidente del CdA, Sibillo, ed il direttore sanitario di Villa Fiorita. Percesepe.
“Quel che ci attendiamo dalla settimana della celiachia 2024, è un aggiornamento sullo stato delle Celiachia attuale, anche alla luce del Congresso Internazionale Espghan appena conclusosi a Milano. Lo scopo ultimo sarà un management della celiachia sempre più personalizzato, che individui, all’interno dei cibi benefici, quelli particolarmente adatti a uno specifico individuo o a prevenire (o curare) una malattia. Proprio per arrivare a questo ambizioso risultato, l’investimento in ricerca in questo settore è in grande aumento. Si tratta, però, di indagini complesse, che non daranno risultati a breve termine: la mole di dati da analizzare è enorme, richiede la disponibilità di potenti piattaforme informatiche e la condivisione dei risultati di studi internazionale di grande rilievo scientifico”, spiega Rauso, responsabile dell’ambulatorio di celiachia e malassorbimento della clinica capuana.