Lusciano (Caserta) – “Dal giorno dell’approvazione del dissesto è partita dalla minoranza una campagna di disinformazione, per dimostrare ciò che i numeri, i responsabili di settore ed i revisori hanno smentito, ma soprattutto per ribaltare le responsabilità”. Lo afferma Filippo Ciocio, capogruppo di “Lusciano col Cuore”.
“Non si capisce – continua Ciocio – se i consiglieri di opposizione, specie il consigliere Valentino, non abbiano compreso le date, le norme e le caratteristiche di un bilancio in dissesto, oppure stiano deliberatamente studiando obiezioni fasulle per creare confusione in chi legge. La minoranza vorrebbe bloccare la cura del verde, la deblattizzazione, i servizi idrici, l’assistenza informatica ed i programmi software, ma sono seri? Serve ancora spiegare che il dissesto è deliberato per la chiusura del bilancio 2023, che il disavanzo ed i debiti fino al 31/12/23 sono rimasti quindi nella vecchia gestione e che quindi per il 2024 il bilancio del comune di Lusciano riparte da zero”.
Ciocio poi sostiene che “per evitare il dissesto, tra i tanti problemi, se avessimo solo dovuto portare immediatamente in consiglio i debiti fuori bilancio ereditati per circa 2 milioni e mezzo, avremmo prosciugato la capacità di spesa e il semplice pagamento dei dipendenti per l’intero 2024. Con la loro idea di bilancio o si truffavano le carte oppure non c’era un euro neppure per le fotocopie, visto che “il debito si era mangiato il capitale’”. “Sarebbe interessante capire dall’ex assessore ai Lavori pubblici, Valentino, come si spiega – incalza Ciocio – i milioni di euro di debiti lasciati e gli incarichi per piccoli lavori pagati tante migliaia di euro, quando invece ce ne volevano solo poche centinaia. Per non parlare di incarichi tecnici pagati carissimo”.
“Il dissesto – sottolinea il capogruppo – è stato fatto per rilanciare il paese, per mettere un fermo alle storture, per togliere i lacci, ora c’è la possibilità di spendere con attenzione il bilancio del 2024 in dodicesimi, quindi i servizi essenziali sono garantiti e si possono cercare nuovi finanziamenti e contributi per realizzare le opere. Chi attacca il dissesto, ha paura delle indagini sulle responsabilità? Non c’è dubbio che chi nulla ha fatto, nulla teme”.