Sei persone ritenute legate al clan D’Alessandro, sono state arrestate stamani dai carabinieri. Tra queste figurano anche i presunti mandanti dell’omicidio del consigliere comunale Pd, Gino Tommasino, ucciso a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, il 3 febbraio 2009. Si tratta di Vincenzo D’Alessandro e Mosca Sergio, quest’ultimo detenuto al 41bis.
Quel giorno di 15 anni fa, intorno alle 15, Tommasino si trovava a bordo della sua auto in viale Europa, nel cuore di Castellammare di Stabia, quando i killer, in sella a due scooter, affiancarono la vettura che venne tempestata di proiettili. Per il consigliere comunale non ci fu nulla da fare, mentre rimase miracolosamente illeso il figlio di 13 anni, anch’egli a bordo dell’auto.
Ad eseguire gli arresti sono stati i militari del nucleo investigativo di Torre Annunziata, coordinati dal pm Giuseppe Cimma della Direzione distrettuale Antimafia partenopea. Le indagini hanno fatto luce non solo sul caso Tommasino ma anche su altri tre omicidi avvenuti tutti in quel periodo, circa 15 anni fa.
Tra gli arrestati, inoltre, Paolo Carlei (da ieri in carcere), Catello Romano (divenuto noto in quanto autore di una tesi di laurea in cui ha confessato diversi omicidi), Michele Massa e Antonio Lucchese, ritenuti coinvolti in una serie di omicidi e tentati omicidi come il duplice omicidio di Carmine D’Antuono e Federico Donnarumma, avvenuto del 2008, quest’ultimo colpito casualmente in quanto il vero obiettivo dei killer era Carmine D’Antuono. L’agguato fu consumato a Gragnano, la mattina del 28 ottobre 2008. Risolto anche l’omicidio dell’ex operaio Antonio Vitiello, ucciso il 5 gennaio 2009 lungo la strada Panoramica verso Sorrento, e trovato privo di vita nei pressi della sua auto.