Meloni: “A Caivano abbiamo riportato lo Stato”. Polo sportivo-culturale dedicato a Pino Daniele

di Redazione

“A Caivano abbiamo riportato lo Stato”. Così Giorgia Meloni durante la sua visita nella città a nord di Napoli in occasione dell’inaugurazione del nuovo centro sportivo sorto sulle ceneri dell’ex Delphinia dove la scorsa estate avvenne lo stupro delle due cuginette. Meloni ha aggiunto che saranno realizzati nell’area del centro sportivo anche un teatro da 500 posti e un anfiteatro da 1000 posti, un parco urbano, un grande polo dello sport della cultura e dell’arte che sarà dedicato a Pino Daniele, il cui figlio, Alessandro, presente all’evento, ha ricevuto i ringraziamenti del premier.

Con il premier anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi. Ad accogliere Meloni c’erano, tra gli altri, il parroco del Parco Verde, don Maurizio Patriciello, il vescovo della Diocesi di Aversa, monsignor Angelo Spinillo, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, il prefetto Michele Di Bari, il commissario Fabio Ciciliano ed il coordinatore della commissione prefettizia al Comune Filippo Dispenza.

Le operazioni di recupero del centro sportivo sono state condotte dagli uomini del Genio militare dell’Esercito italiano. Si dovrà procedere al recupero dell’area teatro che diventerà una struttura polifunzionale. Più di 50mila quadrati, strutture per le più svariate discipline sportive. Oltre alla piscina vi sono anche campi da calcio, da tennis e padel. Accanto un parco pubblico che è stato completamente bonificato e risistemato dai carabinieri forestale. A gestire la nuova struttura saranno le Fiamme oro della Polizia di Stato. Il parco sarà a disposizione dei ragazzi del Parco Verde ma anche delle zone limitrofe.

“Caivano sarà modello per l’Italia” – Faremo di Caivano un modello per la nazione intera. Dimostreremo che si poteva fare, esporteremo il modello in molte altre Caivano d’Italia”. “Con il decreto coesione abbiamo investito 3 miliardi di euro di fondi europei per le periferie di 14 città metropolitane e 39 città medie del Sud, su un programma finalizzato alla rigenerazione urbana, al recupero delle aree disagiate e degradate. Significa che avremo molte altre Caivano”. A Caivano “ci siamo assunti le nostre responsabilità facendo una scommessa impegnativa che in passato le istituzioni avevano preferito non fare perché era rischiosa” ma “io credo che una politica seria deve tentare almeno di mettere la faccia dove le cose sono difficili”. Si è “tollerato per troppo tempo” l’esistenza di “zone franche, di abbassare la testa, di avere paura: lo Stato non se lo può permettere, siamo venuti qui dicendo che non poteva continuare, che lo Stato avrebbe reagito partendo da Caivano e gettando le basi per un storia molto diversa”.

A De Luca: “Se tutte le passeggiate fossero così la politica sarebbe più rispettata” – “Voglio dire senza polemica al presidente De Luca, che ieri ha parlato di una passeggiata del governo, che se tutte le volte che la politica passeggia portasse questi risultati avremmo sicuramente una politica più rispettata dai nostri cittadini, quindi continueremo a passeggiare”.

Protesta abitanti case abusive contro abbattimenti – Davanti ai cancelli del centro sportivo è andata in scena la protesta dei comitati che si oppongono all’abbattimento delle case abusive. Si tratta di cittadini che in passato hanno commesso degli abusi, alcuni sostengono di averli sanati e di aver pagato anche le relative multe ma nonostante questo sono sotto la scure di un prossimo sgombero. “Signora Meloni dovete fermare gli abbattimenti subito”, urlano i cittadini che espongono anche alcuni cartelli con slogan come “vogliamo la prescrizione entro i cinque anni “noi campani cittadini di serie B”. “Ci sono interi Paesi che sono costruiti così, si tratta di errori commessi nel passato dai nostri genitori, anche dei nostri nonni ma che noi abbiamo fatto in modo di sanare – racconta Antonio – ora non è giusto, noi abbiamo anche pagato una multa di 35.000 euro. È vero abbiamo commesso un abuso ma appena il governo ci ha dato la possibilità abbiamo anche sanato ed ora siamo prossimi allo sgombero. Dove andiamo?”.

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