Un italiano su sette: sono questi i numeri approssimativi dell’insonnia nel nostro Paese. Questo problema, le cui percentuali sono in continua crescita, ha un impatto notevole sullo stile di vita. In Italia, l’insonnia riguarda il 60% delle donne in età adulta (dati Aims – Associazione Italiana Medicina del Sonno).
Il quadro va osservato da più punti di vista. Da un lato, non si può non notare la maggior consapevolezza in merito alla gravità della situazione, tendenza che porta tantissime persone ad assumere integratori che aiutano ad addormentarsi.
Non è un caso che, negli ultimi anni, le farmacie online e quelle fisiche abbiano registrato un grande aumento delle vendite di ZzzQuil 60 compresse e altri prodotti simili.
Dall’altro, invece, c’è ancora molto lavoro da fare per quanto riguarda il miglioramento dello stile di vita. Esistono, infatti, alcune abitudini, spesso insospettabili, che possono compromettere fortemente la qualità del sonno. Scopriamone alcune nelle prossime righe!
Pasti serali pesanti – Consumare un ultimo pasto troppo pesante può comportare un rallentamento della digestione e, di riflesso, la necessità, per l’organismo, di impiegare più energia del solito, con un impatto negativo sulla qualità del sonno. Se possibile, è il caso di evitare di consumare, nelle ore serali, piatti troppo dolci o caratterizzati da un’importante quantità di grassi e proteine di origine animale.
Smartphone a letto – La percentuale di chi utilizza lo smartphone la sera, addirittura quando si trova fra le coperte, è altissima. Questa abitudine è deleteria per la qualità del sonno. La luce blu emessa dal dispositivo, infatti, interferisce, rallentandola, con la sintesi di melatonina, l’ormone che regola i ritmi sonno – veglia. L’optimum prevede il fatto di spegnere tutto almeno un paio d’ore prima di andare a letto.
Coricarsi poco dopo aver mangiato – In questo caso, si chiama in causa un consiglio che, in molti, si sono sentiti dare più volte dalle nonne. Evitare di andare a letto subito dopo aver finito di consumare la cena è essenziale se si ha intenzione di preservare la qualità del sonno e di non avere a che fare con i fastidiosi sintomi del reflusso gastrico, condizione foriera di un bruciore di stomaco che non concilia certo un sonno ristoratore.
Fare sport ad alta intensità – L’attività fisica, come ben si sa, è uno dei capisaldi della vita sana. Nonostante questo, è importante includerla nella propria routine facendo attenzione sia all’intensità, che deve essere adeguata alle proprie capacità fisiche, sia al momento della giornata. Dedicarsi a sport a livelli intensi nelle ore tardo pomeridiane o serali, può voler dire, in molti casi, impattare negativamente sulla qualità del sonno. Per un lasso di tempo che, in linea di massima, va dalle 4 alle 6 ore dalla fine dell’impegno fisico, le funzioni del corpo, dal battito del cuore al meccanismo di termogenesi, sono interessate da una forte accelerazione.
Tutto ciò può avere conseguenze non certo positive sul sonno notturno. Se proprio non si riesce a evitare l’attività fisica intensa nelle ore serali – molti dedicano al movimento, utilizzato anche come svago mentale, le ore finali della giornata perché prima lavorano – una buona idea per scongiurare problemi nell’addormentamento prevede il fatto di concedersi un massaggio, una sauna, approfittando di quella dell’eventuale palestra che si frequenta, o una semplice doccia calda.
Sforzarsi per indurre l’addormentamento – Mettersi a letto e sforzarsi di dormire pur non avendo di fatto sonno è un modo per rovinare la qualità delle ore successive tra le coperte. Il motivo è molto semplice, così immediato che, spesso, si fa fatica a comprenderne la potenza: così facendo, la mente si attiva, cosa non certo favorevole a un sonno ristoratore. Molto meglio è sdraiarsi e, praticando tecniche di respiro consapevole, procedere via via a un progressivo abbandono del controllo.