Sono le 19.51 quando lo sciame sismico, iniziato pochi minuti prima, si avverte in maniera nitida in tutti i Campi Flegrei. Una scossa di magnitudo 3.5, passano 20 minuti e la terra trema di nuovo. Magnitudo 4.4 questa volta.
Il terremoto più forte dall’inizio dell’attuale crisi bradisismica. Epicentro: all’interno della Solfatara, a 2 chilometri e 600 metri di profondità. Cadono calcinacci, cadono i prodotti dagli scaffali di un supermercato di Pozzuoli. La popolazione ha paura. In tanti scendono in strada, altri lo faranno nelle ore successive.
I terremoti sono continui: circa 150 fino a mezzanotte e mezza. Poco prima delle dieci di sera, i due eventi che al timore sommano lo smarrimento: 3.9 e 3.1. L’ultima scossa con magnitudo superiore a 3, un’oretta più tardi. Ma fino all’alba è uno stillicidio.
Riunioni in Prefettura, a Napoli, e in Comune, a Pozzuoli. Dove tre palazzi vengono sgomberati. Oggi, spiega l’Ingv, saranno effettuati campionamenti in alcuni punti della caldera. Finora, i parametri non mostrano variazioni significative. Gli eventi registrati nell’ultimo mese sono circa 450, durante la crisi degli anni ottanta si arrivò a 1300.