Autismo, tecnici e medici a confronto da “Don Peppe Green” a Sant’Angelo in Formis

di Redazione

Ripensare l’autismo, ma avendo un occhio al futuro, al lavoro, al modo di includere nel mondo dell’occupazione le persone con autismo. Parte da qui l’iniziativa dell’associazione “Communitas” e della “Cooperativa L’Arte dell’Incontro” che, forti della comune sensibilità, hanno organizzato per il lunedì 24 giugno un meeting sull’autismo a Sant’Angelo in Formis, frazione di Capua (Caserta), nell’azienda agrituristica “Don Peppe Green”, esempio di villaggio inclusivo.

Il tema sarà discusso con tecnici e medici, professionisti del disturbo dello spettro autistico, ma anche istituzioni della Regione Campania. Lo scopo è quello di creare un villaggio green per il futuro dei ragazzi con autismo. Organizzato da Gaetano Cortese dell’azienda Don Peppe Diana Green, vedrà la presenza di Almerigo Pantalone (Communitas) e del sindaco di Capua, Adolfo Villani. “Il convegno ha come suo principale punto di interesse quello di offrire una risposta concreta che contrasti il clima di insoddisfazione e generale disorientamento da parte di tutti gli attori coinvolti nell’assistenza, come le istituzioni sociali e sanitarie e famiglie”, spiega Cortese.

L’ottica dalla quale verrà affrontata la problematica è quella del privato che si “apre” alla sfera sociale e, quindi, al lavoro e alla dignità della persona, qualsiasi sia la sua specialità. Al tavolo dei relatori ci saranno, dunque, il neurologo Gerardo Casucci, il medico dirigente dell’Asl di Caserta Carmine Lauriello, il responsabile del centro “Truesense” Alessandro Bassi, il presidente della cooperativa Arte dell’Incontro Bruno Cortese, il presidente dell’associazione “Aeroporti”, già presidente della Fondazione per il Sud, Carlo Borgomeo. Le conclusioni saranno affidate all’assessore regionale al Turismo e la Semplificazione amministrativa, Felice Casucci.

“Il terzo settore, rappresentato dal villaggio green Don Peppe si propone – continua Cortese – attraverso l’offerta attiva di servizi, come parte trainante nella gestione dell’autismo e soprattutto offrendo concretamente la possibilità della presa in carico del soggetto autistico e della sua famiglia declinata attraverso un progetto di vita che offra soluzioni ai bisogni che cambiano nelle varie fasi della vita. Tutto, attraverso l’offerta di servizi che hanno alla base la solidarietà e la sostenibilità, la creazione di un ecosistema vicino a ritmi di vita naturali e green”.

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