Aversa (Caserta) – La pianta di fico che fuoriesce dal giardino del palazzo che fu la residenza del famoso psichiatra aversano Filippo Saporito ha invaso abbondantemente l’angusta via Rainulfo Drengot, nel cuore storico della città. Uno spettacolo che rende ancora più cupa la strada, conosciuta anche come “La Scalella”, perché, in epoca medioevale, per sfuggire alle ricorrenti incursioni dei pirati saraceni, qui si stabilirono diversi abitanti di Scala, località vicino ad Amalfi.
Il palazzo antico e dalla superba architettura, di proprietà della famiglia Saporito, è ormai abbandonato a se stesso e la folta vegetazione la fa da padrone da anni. Un vero peccato per un pezzo di storia aversana che, invece, dovrebbe essere adeguatamente salvaguardato perché conserva fondamentali memorie del grande scienziato aversano, che ha segnato un’epoca della storia della psichiatria non solo nazionale.
Circa due anni fa il busto di Saporito fu ritrovato e consegnato al Comune con la promessa di rimetterlo in piazza Principe Amedeo, lì dove era una volta. Un impegno che, speriamo, il prossimo assessore alla Cultura dovrebbe portare a termine.