Casaluce (Caserta) – “Stop” ai lavori di riqualificazione delle aree dismesse “Popone e Carditello”, in zona Aprano, al confine con Frignano, e quella del tratto ex Alifana, per un importo complessivo di circa 2,5 milioni di euro. A chiederlo al Ministero dell’Interno, ente finanziatore dei progetti in materia di “rigenerazione urbana”, sono i consiglieri di opposizione Antonio Cutillo, Antonio Comella e Antonio Tatone.
In particolare, gli esponenti della minoranza chiedono “se sia legittima, alla luce delle disposizioni normative in materia, la circostanza di fatto in base alla quale l’intervento riguardante l’area “Popone e Carditello” ricada prevalentemente, come da schema progettuale approvato (almeno per il primo tratto, con l’ampliamento della sede stradale di via Popone) su aree appartenenti al Comune di Frignano”. “È appena il caso di precisare al riguardo – continuano – che buona parte delle opere da realizzare con fondi pubblici destinati al territorio di Casaluce andrebbero a interessare aree ricadenti in un territorio di un Comune diverso (Frignano) rispetto a quello beneficiario del contributo di finanziamento”. Chiedono, inoltre, “se e in quale misura sia superabile, quando disposto dal Dpcm del 21 gennaio 2021 secondo il quale ‘le richieste devono riferirsi ad opere pubbliche inserite nella programmazione annuale o triennale degli enti locali e che rientrano nello strumento urbanistico comunale comunque denominato approvato e vigente nell’ambito territoriale del comune’ laddove, nel caso del Comune di Casaluce, lo strumento urbanistico cui si fa riferimento nello schema progettuale (il Puc) è stato adottato ma non approvato”.
E ancora: “Se tutte le aree oggetto d’intervento sono entrate, entro la data di assegnazione delle risorse, nella piena disponibilità del rispettivo Ente coinvolto”, citando la Legge 234/2001 secondo cui “le opere devono insistere su beni e aree che siano nella disponibilità dell’Ente, per tale dovendosi intendere tanto la disponibilità pubblicistica delle stesse al momento dell’assegnazione delle risorse, quanto quelle di derivazione privatistica (aree o beni nella disponibilità dell’Ente in forza di atti quali la locazione o il comodato)”. “Con le avvertenze ulteriori – proseguono dall’opposizione – che, in tale ultimo caso, l’atto privatistico tra Ente pubblico e Ente privato abbia una durata almeno trentennale (ex Alifana?) e che l’atto di acquisto o esproprio di un bene o di un’area di proprietà dei privati sia stato perfezionato entro la data di pubblicazione del decreto di assegnazione delle risorse (area Popone/Carditello?)”.
Infine, chiedono “se, allo stato, esiste e permane la disponibilità pubblicistica e/o convenzioni o altri atti di natura privatistica in forza dei quali il Comune di Frignano e il Comune di Casaluce (ciascuno in relazione alla propria competenza territoriale) hanno il titolo giuridico idoneo, ai fini della realizzazione delle opere di cui oggetto di finanziamento (a solo scopo esemplificativo: concessioni inerenti aree demaniali, espropri di aree private, convenzione trentennale per l’area ex Alifana)”. Da qui la richiesta “in via del tutto cautelativa”, di valutare “l’adozione di un provvedimento declaratorio di sospensiva di ogni ulteriore corso alle procedure in questione, in attesa di una verifica puntuale e scrupolosa delle questioni sollevate e/o di quelle che le autorità adite possano riscontrare”.
La replica del sindaco Luongo: “Tutto legittimo” – A stretto giro è giunta la risposta del sindaco Francesco Luongo: “Gli interventi sono legittimi in forza della Legge 234/2021 che impone la partecipazione ai comuni con popolazione inferiore a 15mila abitanti che, in forma associata, presentano una popolazione superiore a 15mila abitanti. Peraltro, gli stessi interventi sono finalizzati all’ampliamento di strade poste sul confine comunale che vengono ampliate parzialmente sul comune limitrofo a beneficio del comune di Casaluce. Dal Prg attualmente vigente si rileva l’adeguata rappresentazione sia della strada via Popone (e via Brodolini) sia dell’area ex Alifana dove è possibile constatare la destinazione ad ‘area standard’ della predetta zona. Destinazione perfettamente compatibile con la progettazione ipotizzata. La natura pubblica delle aree, come da visura ipotecaria, è indiscussa, tant’è vero che la richiamata faq12 prevede l’obbligo di stipula di convenzione solo tra ente pubblico ed ente privato, laddove gli atti sottesi a tali interventi sono concessioni pubbliche tra enti pubblici”.
“Solo incompetenza e odio a danno di tutti i casalucesi” – Luongo, pertanto, ritiene la richiesta dell’opposizione legata ad “una ingiustificabile volontà demolitoria di obiettivi, faticosamente raggiunti e finalizzati alla messa in sicurezza e miglioramento della fruibilità delle aree esistenti, cercando caparbiamente di ostacolare per puro ostruzionismo di parte della compagine di minoranza consiliare interventi tanto importanti per la comunità”. “Entrambe queste opere – aggiunge il sindaco – hanno un valore strategico per Casaluce. E le motivazioni a supporto della richiesta di blocco, da parte dell’opposizione, mettono in evidenza una serie di sciocchezze che dimostrano tutta la loro incompetenza amministrativa e tecnica e tutto l’odio che provano verso questa maggioranza e che li spinge a colpire alla ceca, fino al punto di danneggiare tutti i casalucesi. Fino al punto di trovare le firme di Cutillo, Comella e Tatone sotto lo stesso documento. Dopo tutto quello che si sono fatti e detti. Mamma mia. Che coraggio!”.