Casapesenna, il centro giovanile intitolato al beato Rosario Livatino: il “giudice ragazzino”

di Redazione

Casapesenna (Caserta) – Si terrà lunedì 17 giugno, alle ore 15.30, a Casapesenna, in via Cagliari 13, la cerimonia di intitolazione del Centro di Aggregazione Giovanile per l’Arte e la Cultura al giudice Rosario Livatino. Alle 17 l’evento di chiusura del progetto “GenerAzioni Fruttuose” Experience.

Il Centro, dove si svolgerà la cerimonia, attualmente gestito dalla cooperativa “MaeditActio”, sorge in un bene confiscato alla camorra, rivalorizzato e assegnato da Agrorinasce, con i fondi del Ministero dell’Interno. Opera dal 2017 con il caffè letterario “ArtEspressa”, ospitando mostre, laboratori didattici, in particolare laboratori di ceramica. Il 17 giugno verrà intitolato a Rosario Livatino: nato a Canicattì il 3 ottobre 1952, diventa sostituto procuratore al Tribunale di Agrigento a soli 27 anni e inizia ad occuparsi di indagini antimafia, fu ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990 mentre si recava, senza scorta, in tribunale. Nel 1993, incontrando i suoi genitori, Papa Giovanni Paolo II lo definì «un martire della giustizia e indirettamente della fede» mentre Papa Francesco ha riconosciuto in Livatino «un esempio per tutti coloro che operano nel campo del diritto: per la coerenza tra la sua fede e il suo impegno di lavoro e per l’attualità delle sue riflessioni». La Chiesa cattolica lo ha proclamato Beato il 9 maggio del 2021.

Ad introdurre l’evento Elisabetta Reccia, presidente della cooperativa sociale Maeditactiom e Giovanni Allucci, amministratore delegato di Agrorinasce; i saluti istituzionali di Giustina Zagaria, sindaco del Comune di Casapesenna, Elena Giordano, presidente di Agrorinasce, don Vittorio Cumerlato, parroco della parrocchia Santa Croce di Casapesenna, Maria Antonietta Troncone, procuratore della Repubblica del Tribunale Napoli Nord, Pierluigi Picardi, presidente del Tribunale di Napoli Nord, Mario Morcone, assessore regionale alla Sicurezza, Legalità, Immigrazione della Regione Campania, Paolo Spena, commissario straordinario per il recupero dei beni confiscati. Della figura del Beato Rosario Livatino discuteranno Domenico Airoma, procuratore capo di Avellino e vicepresidente Centro Studi Livatino, e monsignor Angelo Spinillo, vescovo della Diocesi di Aversa.

Dopo la scopertura della targa di intitolazione del bene confiscato a Rosario Livatino, alle ore 17, il Festival proseguirà con “GenerAzioni Fruttuose Experience”, un progetto volto alla riqualificazione e adeguamento del bene confiscato, promosso dalla cooperativa sociale “MaeditActio” in rete con la cooperativa sociale “Agropoli Onlus”, l’associazione culturale musicale “Controtempo”, la cooperativa sociale “Tre Foglie”“Fondazione Don Calabria per il Sociale Ets”, la cooperativa sociale “Lazzarelle” e l’associazione “Omnia Onlus”, sostenuto da Fondazione con il Sud Fondazione Vismara.

Interverranno Antonio De Rosa per cooperativa sociale “Agropoli Onlus”, Giuseppe Marino per “Fondazione Don Calabria per il Sociale – Ets Campania”, Diego D’Orso per la cooperativa sociale “Tre Foglie”, Giovanni Pirozzi per l’associazione “Omnia”, Patrizia Galeone per l’associazione “Controtempo”, Rosaria Coronella, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Casapesenna, Rosa Lastoria, dirigente scolastica del Liceo Scientifico Statale “Segrè” di San Cipriano d’Aversa, Tommasina Paolella, dirigente scolastica dell’Itc “Guido Carli”, Giovanpaolo Gaudino, portavoce del Forum Terzo Settore Campania. Le conclusioni saranno affidate a Stefano Consiglio, presidente di Fondazione con il Sud. A seguire, alle ore 19, l’AperiTipico Outdoor e Musica Live.

“Siamo orgogliosi del lavoro che si sta svolgendo su questo bene confiscato e dell’intitolazione del bene immobile che abbiamo condiviso con il Comune di Casapesenna al giudice Rosario Livatino che rappresenta un grande esempio per tutti noi – commenta Giovanni Allucci, amministratore delegato Agrorinasce – La giornata sarà anche l’occasione per ricordare quanto lavoro è stato fatto sul recupero dei beni confiscati a Casapesenna e quanto ancora c’è ancora da fare in maniera importante”.

“Qualcosa di bello: è il titolo del campo estivo che stiamo realizzando, ma anche parole che ispirano ogni nostra attività – spiega Elisabetta Reccia, presidente di Maeditactio Artespressa – Caffè Letterario e Pasticceria Artigianale – Costruire qualcosa di bello per il territorio, attraverso l’arte, la cultura, la memoria di esempi di coraggio come quello del giudice Livatino, al quale abbiamo deciso di intitolare il Centro. Rosario Livatino è stato uno dei primi ad utilizzare lo strumento della confisca dei beni ai mafiosi e in questa società che cambia continuamente è bene tenere fermi gli esempi e i valori giusti. L’intitolazione del bene alla sua memoria conclude il percorso di riqualificazione e di restituzione alla comunità territoriale del Centro di Aggregazione Giovanile che, grazie al progetto GenerAzioni Fruttuose, ha consentito la creazione nuove opportunità di crescita socio-educative, culturali e professionali per i ragazzi, i giovani e gli adulti coinvolti”.

Giustina Zagaria, neo sindaco di Casapesenna, commenta: “Il 17 giugno un bene confiscato alla camorra verrà intitolato al ‘giudice ragazzino’ Rosario Levatino, ucciso nel 1990 dalla mafia. Obiettivo della mia amministrazione è continuare il lavoro di restituzione dei beni confiscati alla comunità, per affermare che un’alternativa all’illegalità è sempre possibile. Questo evento è un esempio tangibile di come un luogo restituito alla collettività stia dando buoni frutti. Infatti, in questo centro di aggregazione giovanile per l’arte la cultura, ArtEspressa, gestito dalla cooperativa sociale Maeditactio, con un progetto di Generazioni Fruttuose, si sono tenuti laboratori di educazione territoriale, per un supporto scolastico e un potenziamento formativo di tutti i bambini e ragazzi del territorio. Perché non potrà mai esserci vero sviluppo di un territorio senza un segnale che diamo ai giovani, ovvero che la legalità è la via maestra”.

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