Quest’anno al Liceo Diaz di Caserta si è tenuto stato un corso di teatro che ha coinvolto 60 ragazzi. Con la formazione di una piccola band, 40 elementi di coro “alla greca”, e brevi monologhi con comici intermezzi, si sono affrontati brani che dalla tragedia greca arrivano all’esistenzialismo di Camus passando attraverso Galileo, Leopardi, Nietzsche, Paolo di Tarso e quindi imparando canzoni che da “Grazie alla vita” di Violetta Parra arrivano al cantautore Calcutta passando dagli U2, De Gregori, Raffaele Viviani.
“Todo Cambia?” Questo è il titolo del percorso affrontato. Veramente tutto passa in nome anche del progresso e della tecnologia? Cosa resta? Chi è l’uomo e cosa è la felicità? L’animatore ed ideatore di questo faticoso ma esaltante lavoro è stato il professore Gianni Aversano insegnante di filosofia al Diaz e anche attore, cantante, musicista e direttore dello Smoda, un piccolo teatro che ha costruito dentro casa sua a Sant’Arpino.
“Molti ragazzi hanno scoperto una dote non messa prima alla prova e tanti altri hanno cominciato ad avere il coraggio di alzare la testa e dire cose in presenza di altri che osservano. Sono nate amicizie e progetti artistici che potranno proseguire anche dopo la scuola”, ha sottolineato il Aversano, che poi ha aggiunto: “In questo tempo in cui sono morte tante agenzie di cultura e socialità la scuola è l’unica roccaforte che può offrire vita oltre alle conoscenze spesso aride e datate. Occorre impastarsi e rischiare con questa gioventù invece di continuarla a definire senza passione e ideali dimenticando invece che siamo stati noi adulti a porli in questo mondo che sembra senza speranza. Occorre passione e sacrificio innanzitutto da parte nostra, anche se tutto rema contro, mettendo in conto che spesso c’è da perdere tempo, soldi e salute. A che vale altrimenti un maestro che si limiti a misurare e ripetere formule nelle quali ‘nemmeno lui non crede neanche più’ come recita la canzone ‘La verità’ di Brunori che abbiamo cantato in questo bel percorso di vita”.