Mondragone (Caserta) – Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’Ambc – Associazione Mondragone Bene Comune: «Il 6 giugno scorso l’AMBC aveva – per l’ennesima volta – lanciato l’appello ad applicare anche a Mondragone la direttiva Bolkestein, annullando gli illegittimi atti relativi alla proroga delle concessioni al 31.12.2025 – a partire dalla delibera di Giunta n. 193/2023 di “Approvazione delle linee di indirizzo per l’applicazione della legge 5 agosto 2022, n, 118 recante Disposizioni sull’efficacia delle concessioni demaniali e dei rapporti di gestione per finalità turistico-ricreative e sportive” – e avviando formalmente le procedure per l’affidamento in concessione delle aree del demanio marittimo.
E il giorno dopo, il 7 giugno, come ci hanno prontamente rappresentato gli amici del Movimento Mondragone Attiva, l’Amministrazione Lavanga ha finalmente “gettato la spugna”, approvando la Delibera di Giunta N. 86, avente ad oggetto: “Concessioni demaniali marittime 2924 – Provvedimenti” (non senza qualche solito strafalcione, come la presenza tra gli assessori deliberanti di Picano Antonella Amalia). La delibera, come capita sempre più spesso alla Giunta Lavanga, si limita a prendere atto di ciò che sostiene un Responsabile di Area. Insomma, quella di Lavanga è una Giunta che agisce spesso sotto dettatura (è un po’ come quando si dice: “farsi mettere le parole in bocca”). Avremo modo e tempo di intervenire sulle linee di indirizzo a cui dovranno improntarsi i bandi per l’affidamento in concessione delle aree del demanio marittimo, dettate dal Responsabile di Area e pappagallescamente fatte proprie da Lavanga e la sua Giunta (quella ancora non rimpastata), anche perché l’Amministrazione si riserva di intervenire con eventuali integrazioni. Fin d’ora diciamo comunque che alcuni indirizzi non sono affatto condivisibili (e forse qualcuno è anche contrastante con la stessa direttiva Bolkestein) e che non ci si è minimamente sforzati di andare oltre l’esistente.
L’AMBC, per esempio, continua a sostenere che le concessioni attualmente esistenti a Mondragone siano troppe (siamo per il 70% di spiaggia libera e di tutti) e continua ad evidenziare l’assoluta anomalia rappresentata da tutte le concessioni demaniali a Nord della Fiumarella, sfuggenti immotivatamente – per volontà politica di chi ci ha amministrato negli ultimi decenni – a tutti gli atti di programmazione (PRG, Piano Spiaggia, PUAD ecc). Una anomalia che va sanata. Va, inoltre, considerata – a nostro avviso – la lungimirante e fattibile proposta lanciata qualche tempo fa da Leonardo Becchetti sulle concessioni balneari, che l’Associazione Mondragone Bene Comune- AMBC a più riprese ha rilanciato. E va colta l’occasione per riconsiderare la gestione del demanio/bene comune, orientandola fortemente verso la tutela ambientale (vedi dune), tendendo – allo stesso tempo – a favorire l’uso generale dei relativi beni rispetto alle altre modalità di sfruttamento.
E va reimpostato (forse sarebbe più corretto dire: impostato per la prima volta) l’approccio al turismo che vogliamo (e possiamo, ricordiamo che della classificazione turistica del Comune di Mondragone abbiamo già parlato invano oltre due anni e mezzo fa. Così come va presa in seria considerazione la necessità di mettere in piedi quel Centro Servizi Turistici-CST presso la parte di palazzo comprata dagli eredi Tarcagnota. Centro Servizi Turistici-CST per il quale abbiamo avuto non pochi soldi pubblici e rispetto al quale continuiamo ad essere in una condizione d’illegittimità».