Teverola, “In-Graniamo”: un laboratorio di pasta artigianale nel bene confiscato

di Redazione

Teverola (Caserta) – Alla presenza delle autorità prefettizie e delle forze dell’ordine territoriali (stazione Carabinieri e comando Polizia locale), si è tenuta nei giorni scorsi la cerimonia di consegna all’associazione “Logos onlus”, risultata prima nella graduatoria delle partecipanti del pastificio artigianale realizzato dal Comune di Teverola in un immobile sottratto alla camorra, in via Dietro Corte II traversa.

Si tratta del progetto “I.t.a.l.y.” del Comune di Teverola, finanziato con i fondi del Programma Regionale Campania 2014/2020 per la riconversione dei beni confiscati in strutture di innovazione e inclusione sociale. Il viceprefetto Francesco Montemarano, commissario prefettizio che, in collaborazione con il team dei sub commissari (Lucia Buonocore e Emilia Tarantino), ha gestito nell’ultimo anno la macchina amministrativa comunale, ha simbolicamente consegnato le chiavi dell’immobile alla Logos onlus, la quale avvierà le attività di produzione alimentare e di formazione all’interno del bene confiscato.

Montemarano ha sottolineato “il valore del riscatto sociale che questo tipo di iniziative può avere sui territori che per decenni hanno subito l’oppressione delle organizzazioni malavitose”; ribandendo che “il pastificio di Teverola è un laboratorio sociale dove è possibile coniugare elementi virtuosi quali l’inclusione, la formazione, la produttività e la promozione della cultura alla legalità”.

I rappresentanti della Prefettura, in sinergia con il segretario comunale e i dirigenti tecnici del Comune, sono riusciti, nonostante la difficoltà dell’imminenza della scadenza dei termini per l’impiego dei fondi già assegnati al Comune, a portare avanti le operazioni del rinnovo del bando di gara, l’acquisto delle attrezzature, fino alla consegna del pastificio all’organizzazione assegnataria.

“Logos onlus” ha dunque il compito di dare vita e sostanza al progetto “In-Graniamo Teverola”, aprendo le porte a lavoratori in condizione di disagio sociale ed emarginazione aiutandoli ad apprendere un mestiere artigianale, inserirsi nel tessuto sociale e integrarsi nel mondo del lavoro. Per l’occasione l’associazione ha sviluppato l’idea di una linea di prodotti contrassegnati con il marchio “La Spigolatrice”.

Alla nuova amministrazione politica, appena eletta dai cittadini, il compito di vigilare sul neo/progetto assicurando l’accompagnamento istituzionale necessario. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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