Il Consiglio regionale della Lombardia impegna il presidente Attilio Fontana a sollecitare Aler “ad avviare immediatamente le procedure legali” per recuperare il presunto credito vantato nei confronti di Ilaria Salis. Si tratta di una somma che la parlamentare europea dovrebbe versare per occupazione abusiva di case popolari: nel conto si include “il ricorso al pignoramento dei conti correnti” fino al “completo soddisfacimento del debito accumulato”. La mozione, presentata da FdI Lombardia, è stata approvata con 45 voti favorevoli e 19 contrari. Alcuni consiglieri di maggioranza, come il capogruppo leghista Alessandro Corbetta, hanno esposto cartelli con scritto “occupare non è un diritto” e “Salis paga l’affitto”.
“La proprietà pubblica delle case popolari è un diritto fondamentale per garantire un alloggio dignitoso ai cittadini meno abbienti”, ha precisato Marcello Ventura, consigliere regionale di FdI, primo firmatario della mozione. “In questi giorni, a seguito delle elezioni europee, una candidata della lista Alleanza Verdi-Sinistra nelle circoscrizioni Italia Nord-Ovest e Italia insulare, detenuta prima in carcere poi agli arresti domiciliari in Ungheria, è risultata – ha aggiunto – la candidata più votata della lista in entrambe i collegi, considerato anche che la lista in questione ha superato la soglia di sbarramento del 4%, la candidata in questione siede nel prossimo Parlamento europeo. Nei giorni scorsi, si è appreso mezzo stampa, che la futura onorevole ha occupato abusivamente un alloggio pubblico nel Comune di Milano, come riportato dalla stampa. Si rileva, dunque, quanto affermato dai legali di Aler a mezzo stampa, dove è accertato che l’europarlamentare non ha pagato regolarmente l’affitto per l’assegnazione della casa popolare perché abusiva e, nonostante i solleciti inviati dall’ente gestore, il debito accumulato non è stato saldato e non sono state fornite giustificazioni valide per la morosità”.
“Pertanto si chiede con questa mozione l’impegno della Giunta anche a sollecitare ad Aler le procedure legali per il recupero del credito vantato nei confronti dell’europarlamentare Ilaria Salis, includendo, il ricorso al pignoramento dei conti correnti a lei intestati e si richiede che venga inoltrata apposita istanza al giudice competente per ottenere il pignoramento dei conti correnti dell’europarlamentare, fino al completo soddisfacimento del debito accumulato”, ha concluso Ventura.
Assessore alla Casa: “Salis non istighi all’illegalità” – “Ilaria Salis è chiamata in Parlamento a cambiare le leggi, non a istigare alla illegalità”. Lo ha detto Paolo Franco, assessore alla Casa della Regione Lombardia. “La Regione si conferma dalla parte della legalità e degli inquilini che rispettano le leggi, gente perbene e onesta, non quelli che buttano giù le porte e non pagano quando potrebbero pagare – ha aggiunto -. Il messaggio che arriva dal Consiglio è che Aler esige il rispetto e si adopera per il recupero dei crediti. Non stiamo dalla parte di europarlamentari che fanno apologia di illegalità né tanto meno di gente che viene a manifestare chiedendo meno sfratti e meno sgomberi. Ma meno sfratti significa non adoperarsi per chi all’interno può pagare e non paga. C’è gente onesta, in lista d’attesa”. Per quanto riguarda la vicenda di Salis, Franco ha sottolineato che “dal sopralluogo in via Borsi emerse che la stessa Salis dichiarava un reddito mensile di 160 euro e non ha consentito l’ingresso nell’alloggio. L’accertamento del credito – ha spiegato in relazione al debito eventuale di Salis – sarà oggetto di valutazione da parte del giudice. Salis, tra l’altro, nel 2014, ha occupato in modo recidivo un altro alloggio in via dei Cinquecento, con un processo che l’ha vista condannata sia in primo sia in secondo grado”.
Fratoianni: “Mozione oltre il ridicolo” – “Siamo oltre il ridicolo, di una vicenda che vede Ilaria oggetto di una sorta di politica dell’accanimento. Le hanno chiesto 90mila euro, per un accertamento fatto oltre dieci anni fa. Non c’è nulla che dimostri che quella cifra esiste. Ma siamo di fronte al tentativo di trasformare le lotte sociali come questione di ordine pubblico, non è così. Le lotte sociali, a cominciare da quelle sul diritto all’abitare non possono essere ridotte a questioni di ordine pubblico”. Lo ha detto il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni rispondendo ai cronisti sulla mozione presentata in Consiglio regionale.
Salis: “Problema casa, istituzione non adeguate” – “Non penso di essere nella posizione di dovermi difendere. I movimenti di lotta per la casa cercano di rispondere ad un problema a cui le istituzioni non sono in grado rispondere, poi questa cosa dà fastidio, è scomoda, quindi mettono in campo questi attacchi”, ha spiegato Ilaria Salis.