Salvini: “Rispetto per Mattarella garante che ripudia guerra”. Meloni: “Contenta per chiarimento”. Ma Borghi conferma

di Redazione

“Nessuna critica al presidente della Repubblica, anzi io rispetto il suo ruolo come garante della Costituzione che ripudia la guerra. Questo sì. Se oggi avessimo ceduto all’Unione Europea la nostra sovranità ad esempio sul tema della difesa, e ci fosse un esercito comune europeo, arriva il ‘bombarolo di turno come Macron che manda i nostri figli al massacro all’estero. Fortuna che sull’esercito e sulla difesa abbiamo la nostra sovranità”. Lo ha detto Matteo Salvini, da Brindisi, cercando ulteriormente di stemperare i toni dopo il tweet del leghista Claudio Borghi, candidato alle Europee, che ha chiesto le dimissioni di Mattarella: “È la Festa della Repubblica Italiana e si consacra la sovranità della nostra nazione. Se il Presidente pensa davvero che la sovranità sia dell’Unione europea invece dell’Italia, per coerenza dovrebbe dimettersi, perché la sua funzione non avrebbe più senso”, ha scritto su X il senatore del Carroccio.

“E’ abbastanza normale” che tutti i giornali abbiano aperto su questa notizia e “chiaramente diventa polemica politica poi siamo in campagna elettorale. Io sono stata molto contenta che Salvini abbia chiarito perché era importante farlo particolarmente nella giornata del 2 giugno, secondo me un giorno in cui bisogna evitare il più possibile le polemiche”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, ospite di Quarta Repubblica, in onda questa sera su Rete4. “Sul presidente Mattarella – ha aggiunto il capo del governo – io ci vedo, devo dire continuamente, un tentativo di tirarlo nell’agone della politica, di raccontare di presunte divergenze con il governo e credo che diciamo al fondo di questa strategia ci sia” il premierato. Ma non si è andati sul “semipresidenzialismo alla francese” per venire incontro alle opposizioni che chiedevano di “non toccare i poteri del presidente della Repubblica: ho deciso di cambiare riforma e loro non hanno fatto in tempo ad aggiornare la strategia, per cui continuano a nascondersi, a trincerarsi dietro la difesa del Capo dello Stato, i cui poteri non sono stati toccati e nel fare questo, secondo me, mancano anche di rispetto al Presidente della Repubblica che non dovrebbe essere tirato in queste beghe politiche per la debolezza dei partiti”.

Intanto, il senatore Borghi, in un’intervista a Radio24. ha detto che “come tutte le cose c’era anche un se davanti”. “Io ho detto una banalità che straconfermo”, ha continuato, ma in reazione al fatto che “uno il giorno della festa della Repubblica, il giorno della consacrazione della sovranità italiana” ha detto che “si consacra la sovranità europea”. “Si consacra il pezzo di sovranità che abbiamo ceduto e abbiamo ceduto male, perché ovviamente se uno la legge la Costituzione – ha aggiunto Borghi – mi dica chiunque se lì si parla di cessione di sovranità. Da nessuna parte si parla di cessione, nell’articolo 11 si parla di limitazioni di sovranità”, che per il senatore sono una cosa diversa.  “No, non considero Mattarella un capo dell’opposizione”, ha aggiunto Borghi.  Parlando di “quando, ai tempi, Mattarella non diede l’incarico a Savona perché non è possibile che chi in passato ha criticato l’euro faccia il ministro dell’Economia”, Borghi ha ricordato di aver risposto che “se uno volesse parlare di queste cose prima se lo mette nel programma elettorale e poi volendo se ne parla”. “Noi nel nostro programma elettorale abbiamo scritto chiaramente” le posizioni della Lega sull’Ue.

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