Aversa, messa in sicurezza Chiesa del Carmine: il Tar dà ragione al vescovo

di Redazione

Aversa (Caserta) – Il Comune di Aversa ha completamente sbagliato nell’addebitare alla Curia la responsabilità di effettuare i lavori di urgenza per eliminare lo stato di pericolo della chiesa del Carmine e dovrà meglio individuare a chi compete.

Questo, in sintesi, il verdetto della quinta sezione del Tar Campania che, il 24 luglio, sciogliendo la riserva posta all’udienza del giorno precedente, accogliendo la domanda spiegata in giudizio dagli avvocati Fabrizio Perla e Carlo Maria Palmiero contro il Comune di Aversa nonché l’Agenzia del Demanio, il Ministero della Giustizia, la Soprintendenza e il Provveditorato Opere Pubbliche, con l’ordinanza numero 1425 ha disposto la sospensione dell’ordinanza commissariale numero 10/2024 dell’8 febbraio scorso con la quale il sub commissario prefettizio del Comune di Aversa aveva ordinato alla Diocesi di eseguire “ad horas” i lavori necessari all’eliminazione di ogni pericolo per la pubblica e privata incolumità nella chiesa del Carmine.

Dopo che, in realtà, sempre su richiesta della difesa, il Tar, con precedente ordinanza numero 290 del 27 maggio, aveva disposto un approfondimento istruttorio, ordinando al Comune di depositare i documenti in base ai quali gli atti sono stati emanati, con particolare riferimento agli atti in base ai quali aveva attribuito alla Diocesi la posizione di garanzia attribuita nell’ordinanza impugnata, oggi arriva la parola fine e che lascia poco spazio a diverse interpretazioni.

Secondo i giudici amministrativi, infatti, in perfetta aderenza con le tesi dei difensori Perla e Palmiero, “rilevato che, nel caso di specie, né dal corredo motivazionale dell’impugnata ordinanza né dalla propedeutica relazione istruttoria è dato evincere le modalità e le ragioni (situazione dominicale e disponibilità fattuale) in base alle quali la civica amministrazione abbia individuato la Diocesi di Aversa come soggetto chiamato ad eseguire le opere indicate, sull’asserito ma, allo stato, non comprovato presupposto che quest’ultima abbia la disponibilità giuridica e materiale del cespite interessato e, tenuto conto, che neppure risulta un diverso titolo giuridico che ne cristallizzi la responsabilità ai fini che ne occupano”, ha accolto la domanda e sospeso l’ordinanza, facendo carico al Comune di Aversa “l’individuazione delle misure necessarie all’eliminazione del ravvisato stato di pericolo a carico di chi di competenza”.

La Curia, dunque, come dalla stessa sostenuto, inascoltata, fin dall’inizio, non c’entra nulla, mentre per il Comune di Aversa, riguardo il Carmine, è tutto da rifare.

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