Carinola (Caserta) – Per la prima volta in Italia, uno dei campi di lavoro e studio che da anni l’associazione “Libera – nomi e numeri contro le mafie” promuove nei beni confiscati alla criminalità organizzata, si terrà in un carcere. Ad accogliere l’esperienza innovativa sarà, dal prossimo 29 luglio al 3 agosto, la casa di reclusione “Novelli” di Carinola, grazie all’iniziativa congiunta della direzione carceraria, rappresentata dal dottor Carlo Brunetti, e della cooperativa sociale “La Strada”, già protagonisti di un percorso comune avviato con il progetto “C.R.eA. – Coltivare responsabilità e alternative in agricoltura” per rendere produttivi i terreni dell’istituto penitenziario e attivare un laboratorio di trasformazione dei prodotti agricoli.
I campisti lavoreranno nell’ambito dell’agricoltura al fianco dei detenuti, in uno scambio che metterà in relazione il mondo carcerario con quello esterno. Durante la loro permanenza a Carinola, i partecipanti, provenienti da varie regioni italiane, entreranno in contatto con i temi della giustizia riparativa, dell’economia sociale, dell’inclusione, conoscendo le più importanti sfaccettature del carcere, da intendersi con come luogo di punizione ma come opportunità di ripartenza per persone che vogliono costruire un futuro diverso.
Ad accogliere i campisti ci saranno, lunedì prossimo, oltre al direttore del carcere Brunetti e alla cooperativa ‘La strada’, anche l’educatrice Paola Freda e gli altri partner del progetto ‘Crea’, coordinato dalla cooperativa sociale ‘Terra Felix’. Martedì 30 luglio, in mattinata, è previsto l’incontro con la Provveditrice delle carceri campane dott.ssa Lucia Castellano; nel pomeriggio, i campisti incontreranno invece le associazioni Antigone e Libera. Mercoledì 31 luglio, le attività formative vedranno gli interventi dell’Associazione italiana giovani avvocati (Aiga) e della cooperativa sociale “Lazzarelle”.
Dalla giustizia all’inserimento lavorativo in carcere come strumento di riscatto e di riduzione della recidiva, si giungerà giovedì 1 agosto ad affrontare il tema della memoria delle vittime, con la testimonianza di Bruno Vallefuoco, padre di Alberto, ucciso dalla camorra. Nella stessa giornata ci sarà un incontro sportivo tra campisti e detenuti, alla presenza del Garante delle persone ristrette in Campania Samuele Ciambriello. Il 2 agosto, da Carinola i campisti raggiungeranno il bene confiscato “Antonio Landieri” di Pugliano di Teano, dove la cooperativa “La strada” coltiva i prodotti che saranno trasformati nel laboratorio del carcere.
I partecipanti del campo dormiranno nella foresteria dell’istituto penitenziario e saranno impegnati in attività manuali nella colonia agricola per contribuire alla valorizzazione di un’area che sta già regalando, oltre ai buoni frutti della terra, anche semi di speranza e concretezza per le persone recluse.