Un utilizzo illecito del “click day” legato al decreto Flussi a partire dal 2020. Di questo si sarebbero rese responsabili 54 persone coinvolte in due distinti blitz, effettuati all’alba di questa mattina, dalla Guardia di finanza e dei carabinieri di Salerno nell’ambito di un’operazione a contrasto dell’immigrazione clandestina.
Nel primo caso, le Fiamme gialle, su delega della Direzione distrettuale antimafia di Salerno, hanno eseguito tra le province di Salerno, Napoli, Caserta, Potenza, Matera, Cosenza, Sassari, L’Aquila e Pesaro-Urbino un’ordinanza di custodia cautelare, in carcere e ai domiciliari, nonché di divieto di esercizio di attività professionale, nei confronti di 47 persone indagate per associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina, riciclaggio e utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Nel secondo caso, i militari del Nucleo per la Tutela del lavoro e della Guardia di finanza di Salerno hanno eseguito un fermo di indiziati di reato nei confronti di 7 indagati per violazione delle disposizioni contro l’immigrazione clandestina.
Le attività investigative, che si sono svolte in coordinamento con il Procuratore Nazionale Antimafia, hanno consentito di ricostruire l’intero sistema illecito, a partire dalla costituzione di società ad hoc ovvero dalla fraudolenta utilizzazione della identità digitale di imprenditori ignari il cui unico scopo era quello di consentire l’inserimento delle istanze per l’ottenimento del nulla osta all’ingresso sul territorio nazionale nonché di individuare una rete di persone composta da imprenditori, addetti ai patronati e liberi professionisti, che previa corresponsione di denaro da parte di cittadini extra-comunitari interessati predisponeva ed effettuava l’inserimento nonché curava le successive pratiche burocratiche ed infine un gruppo di soggetti, taluni dei quali già condannati per il delitti di associazione mafiosa, con riferimento alla organizzazione camorristica denominata clan Cesarano, operante in Pompei e Castellammare di Stabia, ma con consolidate e datate propaggini nella provincia di Salerno, che, riciclavano gli ingenti proventi derivanti dalla predetta attività illecita.
Allo stato delle indagini, che sono in fase iniziale, è stato riscontrato l’inoltro, verso diverse prefetture di tutta Italia, di circa 2.500 istanze strumentali all’ingresso fraudolento di cittadini extracomunitari sul territorio nazionale, istanze basate su dati inesistenti o falsificati; il carattere estremamente lucrativo di tale attività è desumibile dalla circostanza che ogni cittadino extracomunitario avrebbe corrisposto 1000 euro per ogni istanza inoltrata durante i “click day”, 2mila euro per ogni nulla osta, kit e visto rilasciato ed, infine, eventualmente, ulteriori 2mila euro per ogni fittizio contratto di lavoro firmato.
Contestualmente è stato eseguito il sequestro preventivo di un terreno, situato a Battipaglia, e di disponibilità finanziarie e di beni per complessivi 6 milioni di euro circa, beni provento dell’attività illecita di cui sopra. Trovati finora nella disponibilità degli indagati circa 300mila euro in contanti nonché un libro mastro delle fittizie operazioni. IN ALTO IL VIDEO