L’ex parroco e futuro sposo manda a casa un’amministrazione comunale in Irpinia

di Redazione

Termina dopo poco più di un mese la nuova amministrazione comunale a Chiusano San Domenico (Avellino), guidata dal rieletto sindaco Carmine De Angelis, dirigente di Forza Italia e vicecoordinatore regionale del partito.

Tre consiglieri eletti in maggioranza per la lista “Chiusano Bene Comune” di De Angelis, che aveva ottenuto 1300 voti (circa il 90% dei votanti), hanno protocollato le rispettive dimissioni insieme ai tre consiglieri comunali della lista “Liberazione per Chiusano”, solo 162 voti (10%), guidata dall’ex parroco don Antonio Romano (nella foto), decretando così lo scioglimento anticipato del Consiglio.

È stato proprio l’ex sacerdote, che nel febbraio scorso rese nota la decisione di lasciare l’abito talare perché innamorato di una donna del posto che presto sposerà, a dare la notizia: “Abbiamo unito le forze per rovesciare il primo cittadino e l’attuale amministrazione: chi semina vento raccoglie tempesta”. L’ex parroco annuncia anche che non si ricandiderà (“Quello che desideravo l’ho già ottenuto”), e di aver aderito al partito “Democrazia Sovrana e Popolare”.

De Angelis, che nei prossimi giorni avrebbe presentato in Consiglio comunale le dichiarazioni programmatiche, allarga le braccia, commentando le dimissioni dei tre consiglieri comunali della sua maggioranza: “Un atto di vigliaccheria”, dice al Corriere dell’Irpinia, sottolineando che “non si sta parlando di politica, se si decide di agire in questo senso, dopo poco più di un mese dal voto. Io sono stato eletto con oltre l’88%”. Proprio secondo il quotidiano irpino, dietro la sfiducia al sindaco ci sarebbero dei malumori legati alla scelta del vicesindaco. Ma De Angelis ricorda che “le questioni si dibattono in Consiglio comunale “ed io – dichiara al Corriere irpino – le linee programmatiche non le ho ancora presentate. E poi ci sono tutte le questioni aperte sui finanziamenti ai vari progetti. Ma di che stiamo parlando? Se c’erano delle questioni aperte, anche sulla scelta del vicesindaco, se ne discuteva, si poteva aspettare”.

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