A Napoli e nella provincia di Caserta i carabinieri del comando provinciale di Avellino, coadiuvati dai colleghi dei reparti territoriali, stamani hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di tre soggetti – due stranieri, di origine serba, residenti a Mondragone, nel Casertano, e uno italiano – gravemente indiziati dei delitti di rapina e tentata rapina aggravate, lesioni personali e sequestro di persona in concorso. Eseguito anche un mandato di arresto europeo a carico di un quarto indagato, anch’egli serbo, attualmente detenuto in Spagna.
Il provvedimento cautelare è il risultato di una complessa attività d’indagine coordinata dalla Procura di Benevento, retta dal procuratore Aldo Policastro, ed eseguita dai militari del Nucleo investigativo del comando provinciale irpino riguardo a due violente rapine in abitazione con sequestro di persona ed una tentata rapina, commesse ad Atripalda e Grottaminarda, in provincia di Avellino, nel mese di giugno del 2023. Le investigazioni sono state condotte attraverso l’analisi delle immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza pubblici e privati, flussi telematici e telefonici, intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché con il contributo del Ris di Roma per gli aspetti di comparazione dattiloscopica.
Sono stati così raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico dei quattro soggetti raggiunti dall’ordinanza cautelare, in relazione ad una rapina con sequestro di persona e lesioni e a una tentata rapina con lesioni avvenute in due abitazioni di Atripalda e ad una rapina con sequestro di persona e lesioni avvenuta in un’abitazione di Grottaminarda a distanza di pochi giorni. In entrambi i casi le vittime sono state immobilizzate e legate ai polsi e alle caviglie, minacciate di morte e percosse con armi al fine di farsi consegnare denaro contante, monili d’oro e preziosi. Durante la rapina a Grottaminarda alle vittime sono stati sottratti anche numerosi effetti bancari per un ingente valore, poi parzialmente sequestrati su tutto il territorio nazionale al momento della messa all’incasso.
“Agivano con particolare violenza, in stile “Arancia meccanica” nei confronti dei derubati – spiega il colonnello Amedeo Consales, comandante del Nucleo operativo dell’Arma – e non si può escludere, alla luce degli obiettivi mirati che sceglievano, la presenza di basisti locali”.
Un ruolo rilevante nelle indagini ha avuto la cooperazione internazionale delle forze di polizia con la Serbia e la Spagna, che ha consentito di raccogliere ulteriori elementi propedeutici all’emissione del mandato di arresto europeo. Intanto, il Tribunale di Benevento ha dichiarato la propria incompetenza per territorio a favore del Tribunale di Avellino, al quale saranno immediatamente trasmessi gli atti.